2015
Trapattoni sul derby: «Vince chi ha meno paura di perdere»
L’ex Milan e Inter: «Fiducia a Inzaghi e Mancini»
«Un derby teso e scorbutico, chi vincerà salverà la stagione». Il grande doppio ex Giovanni Trapattoni, in passato calciatore del Milan e allenatore dell’Inter, è stato protagonista di una lunga intervista ai microfoni di Tuttosport nella settimana che conduce al derby della Madonnina. Trapattoni analizza il momento delle due gloriose società: «Nostalgia e rammarico per situazioni che potevano essere differenti. Ci sono dei periodi in cui le cose possono non andare nel verso giusto, però credo che sia Milan che Inter potessero fare meglio, soprattutto in fase di programmazione. Si possono sbagliare degli acquisti, ma credo che entrambi i club abbiano avuto un comune denominatore che ha condizionato le loro ultime stagioni: la riconoscenza».
MILAN – Trapattoni giudica positivamente un possibile ingresso degli asiatici nel Milan: «Assolutamente, perché in Italia abbiamo bisogno di soldi e ben vengano questi capitali, l’importante è che non vengano sprecati. Ecco, è fondamentale che ci sia cultura sportiva da parte di chi investe e mi sembra che Thohir sappia come muoversi nel mondo dello sport. Se Berlusconi venderà, spero che i nuovi proprietari si presentino con un progetto serio». E difende Inzaghi: «Indubbiamente si è trovato in difficoltà a superare certi ostacoli. Al Milan non ti chiedono solo i risultati, ma anche lo spettacolo e abbinare le due cose non è semplice. Pippo ha le sue idee e col tempo le affinerà. Spesso ha puntato su uomini di quantità, più affidabili nel breve periodo, ma i tifosi rossoneri erano abituati agli olandesi e Kakà: non semplice farglielo digerire. E’ stato scelto ed è giusto che il club lo supporti ancora; in questo campionato si è temprato. Io penso che la società debba dargli fiducia, però non si può pensare che Inzaghi tiri fuori un vino buono dalle rape».
INTER – Sul ritorno di Mancini all’Inter: «A volte quando si è all’estero, guardando all’Italia, si pensa di poter cambiare le cose con un click. Mancini era lontano dalla serie A da diverse stagioni e quando è tornato si è scontrato con un calcio duro, perfezionista. In Inghilterra le gare non sono un continuo esame tattico, da noi sì. Roberto deve ritrovare le coordinate giuste, ma non è un fesso e avendo navigato attraverso gli oceani saprà trovare i giocatori adatti alle sue idee». Infine, un pronostico sul derby: «Guardi, quando ero primo in classifica, il derby lo perdevo, quando ero a metà classifica, lo vincevo. E’ la partita più difficile da pronosticare, ma prevarrà come al solito chi avrà meno paura di perdere».