2012
Trapattoni: “Cassano è l’anti-Juventus”
SERIE A HALL OF FAME TRAPATTONI – Ritornato in Italia in occasione dell’edizione 2012 della Hall of Fame, Giovanni Trapattoni ha dispensato giudizi e consigli sul nostro campionato, sui tecnici italiani e i giocatori protagonisti: «Pogba si è inserito a tempo di record ed è un titolare in più. Sapete cosa mi piace dei bianconeri? Non vedo egoismi. Ricordo quando Bettega o Platini godevano nell’aiutare un compagno a segnare. Nella Juve di oggi c’è lo stesso spirito e questo vale tanti punti. Prima rivale? L’Inter è bella quadrata. Non so quanto sia grave il caso Sneijder. Capisco che, a volte, non sia facile scegliere tra creatività ed equilibrio. Ma Stramaccioni mi piace. Nonostante sia giovane ha personalità e parla bene. Poi c’è Cassano. Agli Europei in Portogallo passavo ore e ore nella sua stanza a parlargli. Il Cassano di oggi è maturato. Merito della moglie, del figlio. È più saggio. Ma ora deve vincere. Antonio pensi ha giocato in una grande Roma, nel Real, nel Milan. Ricordo uno scambio con gol insieme a Ibrahimovic, saltando tre avversari. Roba da restare a bocca aperta. Un talento così dovrebbe aver conquistato tutto invece ha una bacheca non all’altezza del suo valore. E il tempo passa per tutti. Cassano è il valore aggiunto di cui ha bisogno l’Inter per vincere lo scudetto», ha dichiarato l’attuale ct dell’Irlanda, come riportato dalla Gazzetta dello Sport.
Il tecnico italiano ha poi proseguito parlando del Milan e delle altre candidate al titolo: «Può lottare per il titolo. El Shaarawy è la faccia e il motore dei rossoneri. Come tira in porta segna. E l’ho visto fare 30 metri per chiudere su un difensore avversario. Un esempio vincente. Robinho, tanto per fare un nome, non può sacrificarsi meno, giusto? Ibrahimovic? Allegri aveva un violinista che dominava la scena e ora fa suonare insieme tanti strumenti. È sulla buona strada. Altre candidate? Il Napoli. Se non si fa soffocare dalla passione del Sud. Stesso discorso per Lazio e Roma. De Rossi? Forse Zeman sentendo dire che potrebbe partire a gennaio sta valutando le alternative. A De Rossi consiglio di seguire l’istinto. Quando decisi di andare al Bayern l’Avvocato Agnelli provò a convincermi a restare: “Noi volevamo che diventasse il nuovo Boniperti”. Belle parole. Ma avevo deciso e sono andato avanti. Fiorentina? “Montellino” è bravissimo. Arrivare in cima alla montagna non è difficile ma è difficilissimo restarci. Io avrei vinto lo scudetto a Firenze senza l’infortunio di Batistuta».
Infine, un giudizio sulla Serie A: «Cosa mi piace? L’esplosione di giovani come Insigne, Destro, El Shaarawy e tanti altri e la conferma della qualità dei tecnici. Che vincono anche all’estero. In questo senso io ho fatto il Garibaldi».