2016

Trapani, Cosmi: «Io come Ranieri»

Pubblicato

su

«Noi e il Leicester stiamo facendo qualcosa al di sopra delle aspettative»

Il Trapani non pareggia e perde da sette partite e contro il Cesena sabato potrebbe raggiungere il record di Juventus e Palermo, raccogliendo 24 punti in 8 giornate di Serie B. Il segreto è Serse Cosmi, che si sente il Claudio Ranieri del Trapani: «È un paragone che mi piace, in fondo sia noi che il Leicester stiamo facendo qualcosa di molto superiore alle nostre possibilità. Sono contento per Claudio, una persona serissima, un po’ dimenticata, ma noi in Italia siamo così. Frettolosi, poi per alcuni allenatori che non vincono mai siamo estremamente indulgenti, altri invece li massacriamo. Parlo per Ranieri, parlo per me. A un certo punto ci si è messi a raccontare un Cosmi immaginario», ha dichiarato il tecnico a La Repubblica.

LA SCALATA – Cosmi, che è arrivato a Trapani a campionato in corso, non era reduce da buone stagioni, proprio come l’allenatore del Leicester: «Mi sono trovato a lottare in piazze complicate e comunque, nel mio piccolo, ho sempre dato un contributo positivo». Ora, però, si concentra sul Trapani, che può tentare la scalata come Carpi, Frosinone, Sassuolo e Crotone: «Trapani mi adora e io adoro Trapani, è una piazza calda ma che non ti stritola. Exploit? Io non ci credo ancora. Ma adesso sto iniziando, stiamo iniziando… La salita delle piccole? Si sono ridotti i budget, ci sono molti giovani, c’è molto equilibrio. E, soprattutto, nelle grandi piazze c’è l’ossessione della A. Noi piccoli abbiamo il lusso di poter avere pazienza. Citro due anni fa giocava in D. Non è un ragazzino, è esploso tardi. Abbiamo indovinato due, tre mosse. A inizio anno eravamo forse poco ambiziosi, ci cullavamo e ci lasciavamo andare alle prime difficoltà. Il resto, ora, è magia, qualcosa di inspiegabile che ci è accaduto. Ma non è per queste storie che la gente continua a seguire il calcio?».

IL PRESIDENTE – A proposito di particolarità, c’è il patron Morace: «Lui è il più particolare di tutti per una cosa: è amatissimo dalla tifoseria. Non ho mai visto una cosa del genere in nessuna delle città in cui ho allenato. Anche questa è una particolarità italiana: quella che dovrebbe essere la normalità, è un’eccezione. Ho avuto presidenti geniali, focosi, vulcanici, da Gaucci a Zamparini. Di Morace mi colpisce la dolcezza. Qualità introvabile nel calcio».

Exit mobile version