2016
Tra Bernardeschi e Conte sembra un matrimonio annunciato
Rubrica Italia Anno Zero Conte e Bernardeschi, va tutto nella stessa direzione. Complice il lavoro di Sousa alla Fiorentina
Gli ultimi due commenti del commissario tecnico Antonio Conte sul capitolo Federico Bernardeschi risalgono rispettivamente agli scorsi novembre e dicembre, opinioni che fondamentalmente si equivalgono. Il succo è: se continuerà a fornire prestazioni di qualità e quantità fino a maggio sarà difficile non tenerlo in considerazione per l’Europeo, gli spazi esistono e sono ancora aperti a tanti candidati.
NESSUNA CHIUSURA – Non sembrano dunque parole di facciata. Per due ragioni essenziali: la prima è dovuta al carattere specifico di Conte, non propriamente uno che le manda a dire. In soldoni: se non gli piaci te lo dice in faccia e non con superflui giri di parole, senza ritardare la questione e farla divenire un problema. La seconda è legata alle caratteristiche di Bernardeschi: non a caso il ct ha utilizzato le parole quantità e qualità, proprio per sottolineare come il calciatore della Fiorentina stia dimostrando di poter mettere al servizio della collettività un talento genuino e dunque risultare calciatore moderno e perfettamente adattabile alle logiche future ed alle esigenze di un allenatore in tal senso pretenzioso come lo è Antonio Conte.
IL PERCORSO CON SOUSA – Va proprio nella direzione della polivalenza: alle volte chi vi scrive si è interrogato su alcuni impieghi che sembravano poco affini alle caratteristiche del calciatore, soprattutto quando schierato di fatto da fluidificante in corsia senza un esterno basso a sua protezione. Il rischio di allontanarlo troppo dall’area avversaria e dunque di snaturarne le caratteristiche originarie è stato però compensato da quella che è oggi la resa: un calciatore che nel corso della stagione ha già agito in uno svariato numero di ruoli, facendo meglio o peggio anche a seconda dell’avversario ma dimostrando di avere l’intelligenza per poter ricoprire tante fette di campo. Sousa ha scelto così e lui ha risposto con sacrificio: la qualità ce l’ha e non gli risulta troppo complesso riversarla sul campo, ma tante volte il tecnico portoghese ha scelto di impiegarlo in zone dove è il dispendio fisico a farla da padrone e Bernardeschi non si è tirato indietro, abbinando appunto sacrificio a qualità per risultare un valore aggiunto e non un mero esecutore.
FUTURO – Classe ’94, si parte dalla base che abbiamo appena descritto: caratteristiche che hanno attratto l’interesse di club di spicco internazionale, ma è ancora presto per entrare nei dettagli di una vicenda che neanche interesserebbe. Concentriamoci invece sull’immediato futuro: concludere al meglio la stagione con la sua Fiorentina (anche) per spiccare il volo verso la Francia. Alla luce di quanto detto, con questo genere di calciatori, verrebbe da domandarsi dove potrebbe giocare: ok, sa fare tutto, ma cosa meglio del resto? In tal senso lo aiuta la mobilità tattica che Conte ha scelto per la sua Italia: un modulo di riferimento vero e proprio tuttora non esiste, poter contare dunque su un calciatore tatticamente dinamico è argomento gradito. Il salto sarebbe di quelli grossi: Federico Bernardeschi, in nazionale maggiore, non ci ha mai messo piede. Ma alle volte il rischio è tutto sommato contenuto: Conte si interrogherà sulla personalità, se passa l’esame un posto sull’aereo è il suo.