2011
Totti si racconta: “Ambiente a Roma difficile. A Daniele direi…”
Molti gli estratti interessanti dell’intervista rilasciata a “SkySport” da Francesco Totti e trasmessa integralmente dall’emittente satellitare nella notte di Natale. Il capitano della Roma ha toccato diversi argomenti, spaziando dal suo passato, passando per il presente e futuro in giallorosso. Totti parla anche della sua famiglia e dell’importanza dei suoi genitori, veri fautori del successo della carriera del numero ’10’ romanista. Nell’intervista realizzata da Christian Panucci, Totti viene paragonato a Rivera come secondo vero numero ’10’ della storia italiana nel dopo-guerra, e risponde: “Grazie per il paragone perchè vedermi accostato a un giocatore come Gianni Rivera per me è fonte di orgoglio. Non riesco a vedere ciò che vede la gente, perchè io devo farlo. Ogni tanto rivedo le immagini delle partite e alcune cose, sinceramente, non riesco a capirle neanche io quando le faccio. Soprattutto certi gesti difficili”. A vent’anni di distanza, Totti ammette che non si immaginava una carriera di così grande prestigio al suo esordio con la maglia giallorossa: “No, non pensavo che avrei avuto una carriera così prestigiosa. Ma, da quel momento, ho pensato che il calcio fosse il mio lavoro principale. Più che un lavoro, una passione che ho sempre avuto fin da piccolo. Ho sempre cercato di dare il massimo e sono arrivato fino a questo punto”. Si parla anche di Carlo Mazzone e l’importanza che quest’ultimo ha avuto nella crescita del Totti calciatore e uomo: “Tuttora lo ringrazio, perchè per me è stato come un secondo padre. Ho avuto la fortuna di averlo negli anni più importanti di un giocatore, tra i sedici e i diciannove anni. Fortunatamente mi ha gestito nel migliore dei modi, anche perchè in una città importante come Roma non è facile gestire un giovane, soprattutto romano, che la gente voleva che giocasse, invece lui mi teneva un po’ distante da tutto”. Totti poi racconta della consegna della fascia di capitano da parte di Zeman, un gesto che ha inorgoglito molto il giocatore e sul rigore sbagliato sdrammatizza: “Purtroppo nel calcio capita anche questo. Io di rigori ne ho sbagliati parecchi anche se ne ho davvero tirati tanti. Vorrei specificare lo sfogo post partita nei confronti dei tifosi della Roma, che so quanto mi amino e mi vogliano bene la maggioranza di loro, e la cosa è reciproca. Però, mi è dispiaciuto il modo in cui si sono esposti in certi momenti, soprattutto davanti ai miei figli. Finchè la critica è costruttiva, accetto tutto a testa alta, ma se mi offendono davanti ai miei figli non ci sto. Non volevo offendere i tifosi, ma mi sono sentito tradito quando ho dato il mille per mille per questa maglia e ci ho messo la faccia. Quando faccio il cucchiaio mi applaudono? Quando segni salgono tutti sul carro dei vincitori…”. Sull’idea che alcuni si sono fatti sul potere mediatico di Totti: “Io personalmente non lo vedo, ma lo percepisco. So ciò che si scatena quando faccio un’intervista. Le persone intorno a me che mi voglione bene me lo fanno capire”. Totti ripercorre lo scudeetto sotto la guida di Capello ed elogia l’attuale C.t. dell’Inghilterra, ma poi spiega come sia difficile l’ambiente romano: “Per me è l’ambiente che è difficile. Io, fortunatamente, ho la possibilità di conoscerlo, so cosa vorrebbero dalla squadra. Però, purtroppo, non sempre nel calcio si possono trovare cose che tutti vorrebbero. Abbiamo avuto la possibilità di vincere non solo l’anno dopo ma anche in quelli successivi, finchè c’era Capello. Purtroppo abbiamo sbagliato le partite più importanti, due o tre di quelle decisive, ed è cambiato tutto”. Si parla poi dell’era Spalletti, dell’infortunio prima del Mondiale, che Totti ricorda come un momento doloroso, così come lo è stato per altri versi la gara di Manchester finita 7-1: “Speravo che la partita finisse il prima possibile, perchè era un incubo. Facevano bene a entrare da tutte le parti, perchè quando una squadra ha la possibilità di asfaltare è giusto che lo faccia”. Sulla possibilità di lavorare con Mourinho: “Mi sarebbe piaciuto lavorare con lui. Conosco dei giocatori che ci hanno lavorato e mi hanno detto che è una persona oltre che un professionista di alto livello. E’ un tecnico che dà tanto”. Infine, un messaggio diretto a De Rossi se fosse nei panni di Baldini: “Gli direi: “?O firmi, o firmi. Sei tifoso della Roma, fai parte del progetto, devi firmare a qualsiasi cifra’. Scherzi a parte, spero che Daniele firmi presto il rinnovo”