2018

Totti ricorda Nedved: «Mai sopportato in campo. Un piagnone allucinante»

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Altro pezzo della biografia di Totti che viene alla luce, questa volta il soggetto è Nedved e il Pupone non risparmia stoccate velenose

Autobiografia destinata a far discutere quella di Francesco Totti che dopo aver portato (presumibilmente) alle dimissioni di Franco Baldini e alle invettive contro Luciano Spalletti, l’ex capitano della Roma non risparmia neanche un suo storico avversario come Pavel Nedved. Di lui Francesco scrive in merito alla partita giocata con la maglia della nazionale nel Mondiale vinto nel 2006, la partita contro la Repubblica Ceca. Materazzi, che si fa trovare pronto proprio su un calcio d’angolo tirato da Francesco, gli fa segno di alzare la palla sul secondo palo. Funziona, è il gol dell’1-o. Dice Totti: «Stringo i pugni e corro ad abbracciarlo, è un gol importante perché nei primi minuti la Repubblica Ceca – costretta a vincere per restare nel torneo – ci aveva aggredito con grande intensità».

L’ex numero 10 prosegue raccontando anche una certa ammirazione per il ceco: «Quel giorno Nedved è in forma irresistibile, e mi costa dirlo perché in campo non l’ho mai sopportato: un piagnone allucinante, lo sfioravi e volava a dieci metri, ti faceva venire voglia di picchiarlo con le mani e ho detto tutto. Però era forte, mamma mia se era forte, e in quella gara di più, tanto che Buffon deve inventarsi tre o quattro parate di livello per tenerlo a bada. Dopo aver ribadito quanto mi stava sull’anima come calciatore, e  confesso di non averglielo mai nascosto, devo invece dargli atto di essere stato molto carino con me la prima volta che ci siamo incontrati fuori ai sorteggi dei gironi di Champions di Montecarlo. È venuto lui da me – e il debuttante ero io – mi ha chiesto come mi sentissi subito dopo aver chiuso con il ciclo giocato».

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