2014

Tottenham: eterna incompiuta sulla strada della Fiorentina

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L’avversaria dei viola ai sedicesimi di Europa League

L’urna di Nyon non è stata particolarmente magnanima con la Fiorentina, mettendo sulla strada dei viola una formazione temibile e dalla rosa ricca di talento come il Tottenham. L’andata di White Hart Lane, in programma il prossimo 19 febbraio, costituirà un banco di prova importante per gli uomini di Montella contro una delle eterne incompiute del calcio inglese: tante ambizioni, sessioni di mercato movimentate e risultati che spesso non rispecchiano il valore tecnico dei singoli giocatori (ed il loro valore sul mercato). E l’arrivo di Pochettino, subentrato a Sherwood grazie all’ottima annata alla guida Southamtpon, non sembra aver cambiato le cose.

ALTI E BASSI – La parola chiave per descrivere la stagione del Tottenham fin qui è discontinuità: in Premier League, in particolare, gli Spurs non sono riusciti ad imprimere una svolta decisa soprattutto negli scontri diretti: sette vittorie, tre pareggi e sei sconfitte rappresentano un percorso fin troppo accidentato per chi vuole puntare all’Europa che conta. Al momento il Tottenham occupa il settimo posto con 24 punti in classifica: le sconfitte interne contro Liverpool, Newcastle e Stoke City fanno da contraltare ad un andamento più convincente in trasferta (tenendo conto delle partite disputate fuori casa, infatti, gli Spurs sarebbero terzi). Per quanto riguarda, invece, il percorso europeo il Tottenham ha superato il girone C al secondo posto, dietro al Besiktas, riuscendo a recuperare dopo un avvio piuttosto stentato grazie al contributo di un sorprendente Harry Kane, giovane salito alla ribalta proprio in Europa ed autore di 7 gol tra turno preliminare e girone di qualificazione.

IL DANESE NON TRADISCE – I nomi intriganti sono numerosi scorrendo la rosa degli Spurs, la qualità non manca e in ogni reparto si segnalano elementi di sicuro valore, ma analizzando il rendimento stagionale del Tottenham emergono in particolare Christian Eriksen, danese arrivato nel 2013, e l’ala di origini marocchine Nacer Chadli. I due, autori entrambi di sei reti nella Premier League in corso, hanno compensato in qualche modo la scarsa vena realizzativa degli attaccanti e potrebbero rappresentare insieme a Lamela, comunque più discontinuo fin qui, minacce degne di nota per la retroguardia viola.

DELUSIONI INATTESE – Nonostante nomi del calibro di Adebayor e Soldado gli Spurs sono dovuti ricorrere spesso alle reti dei centrocampisti, Eriksen e Chadli come sottolineato, ed al sorprendente Harry Kane. Adebayor è arrivato addirittura a scomodare un sortilegio per spiegare il proprio digiuno sotto porta, ben rappresentato dalle sole due reti trovate fin qui. Soldado dal canto proprio ha ricominciato a segnare nella sfida contro l’Everton, dopo un’attesa estenuante, ma le statistiche fin qui non sorridono neanche allo spagnolo. Al di là delle delusioni riservate dagli attaccanti più attesi spicca una certa perforabilità della difesa: Pochettino non ha ancora dato solidità al reparto e le 22 reti subite in 16 giornate di Premier rappresentano un forte ostacolo alle ambizioni di alta classifica.

MARCHIO DI FABBRICA – Pochettino fa del 4-2-3-1 il proprio marchio di fabbrica e raramente rinuncia a tale assetto: solo sporadicamente il tecnico argentino ha adottato il 4-4-2 nel corso di questa stagione. L’approccio predicato da Pochettino per certi versi è affine a quello dei viola di Montella (come spirito, non sul piano tattico): ricerca del risultato attraverso il bel gioco grazie anche ad elementi dall’indubbio valore tecnico come Eriksen, Lamela e Chadli con, a protezione, una coppia di mediani che ultimamente vede riproporre con continuità Bentaleb e Mason, giovani a cui Pochettino sembra voler dare fiducia. Anche Kane, dopo le ottime prove europee, sembra aver convinto il tecnico a riservargli un posto in campo, spesso a supporto di Soldado.

I PRECEDENTI – La doppia sfida tra Tottenham e Fiorentina sarà il primo appuntamento ufficiale tra le due società, comunque non nuove ad incroci in contesti non ufficiali. Il bilancio è in parità assoluta: due vittorie viola (nel 1969 per la Toronto Cup e nell’amichevole del 1997), due vittoria per gli Spurs (nelle amichevoli del 2001 e del 2010) ed un pareggio per 1-1 durante la Kirin Cup del 1979. L’ultima sfida, datata 7 agosto 2010, ha visto la Fiorentina allora guidata da Mihajlovic chiudere il primo tempo in vantaggio per 2-1 per poi assistere alla rimonta firmata da Keane, con una doppietta, per il definitivo 3-2 a White Hart Lane. Nessun precedente, neanche in amichevole, al Franchi: il 26 febbraio sarà dunque la prima volta.

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