2009

Tosel: “La decisione su Burdisso? Non posso parlare…”

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Per la prima volta il Giudice Sportivo Gianpaolo Tosel esce allo scoperto e commenta una sua decisione, ossia le due giornate di squalifica inflitte a Nicolas Burdisso in seguito all’intervento assassino del difensore argentino ai danni di Daniele Conti. Ritenuta dai più come una sanzione troppo leggera, ai microfoni di Radio Deejay, Tosel preferisce non spiegare nel dettaglio i motivi della sua decisione, e commenta più il ruolo del Giudice Sportivo nel contesto calcistico: “Nelle mie decisioni la base sono i 55 articoli del codice di giustizia sportiva, la mia funzione è quella di un notaio e ragioniere che prende atto di quello che c’è scritto nel referto degli arbitri e in base a quello commina le sanzioni. C’è un tariffario nel codice che non tutti conoscono: espressione ingiuriosa all’arbitro, minimo due giornate; condotta violenta, minimo tre giornate; doppia ammonizione, minimo una giornata. Non c’è spazio per interpretazioni. I giudici non guardano la tv, non ascoltano le radio, non leggono i giornali. Gli unici atti ufficiali su cui vertono i miei giudizi sono i referti degli arbitri e i rapporti della procura federale. Perchè se la tv smentisce un episodio, il giudice commina lo stesso una squalifica? Il giudice può solo attenersi ai referti – riporta la versione web del Corriere dello Sport -. La decisione su Burdisso? Non posso spiegare il perchè, ho un obbligo deontologico preciso e non posso esprimere valutazioni“.

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