2019
Toro, Mazzarri: «Il Milan? Noi abbiamo un’anima. Falque può essere fondamentale»
L’allenatore del Torino, Walter Mazzarri, ha parlato alla vigilia dello scontro Europa contro il Milan commentando le convocazioni di Falque e Millico
Domani sera il Toro affronterà in casa il Milan di Gattuso. La sfida, che si preannuncia caldissima per quanto riguarda la zona Europa e Champions, è stata presentata quest’oggi in conferenza stampa da Walter Mazzarri. L’allenatore del Toro ha parlato alla vigilia del match dello Stadio Grande Torino e ha detto le seguenti parole: «Il Milan? Sono una squadra forte e importante. Ho saputo come hanno vissuto questi due giorni dopo la Coppa Italia. Di solito dopo momenti di difficoltà si sono ricompattati facendo grandi gare. Mi aspetto un Milan che farà la partita della vita, allora noi lo dobbiamo fare più di loro. E’ una grande partita, una grande finale. So che ci sarà tanta gente, c’è bisogno di tutti per fare un risultato importante per la nostra crescita e per tutto quello che ne potrebbe conseguire».
«Parigini in Nazionale? Per la società e per noi è sempre bello ricevere queste notizie. Speriamo in queste cinque partite di completare un’annata bella e straordinaria. Come ci approcceremo alla partita? Bisogna tenere i nervi saldi: Bisogna entrare decisi tenendo presente le regole del calcio. Bisogna fare le cose fatte bene, con grande vigoria ma anche con lucidità e tranquillità specie nella fase attiva. Abbiamo il nostro gioco, sappiamo quel che dobbiamo fare. Io credo che con uno come Gattuso i giocatori sono tutti con lui. Daranno il massimo perché anche quando hanno perso la squadra ha sempre lottato. Si vede che vogliono fare bene. Non c’è da aspettarsi nessun vantaggio da certe situazioni, anzi, forse è il contrario. Le convocazioni di Falque e Millico? Falque sta bene, l’infortunio lo ha superato, avrà un tempo limitato. Io lo porto poi vediamo, se non ci fosse bisogno di metterlo sarebbe ancora meglio. Domani c’è ancora una rifinitura, parlo bene con tutti e mi preparo gli eventuali cambi. Millico? Per lui vale la stessa cosa, ha un minutaggio ridotto e ne tengo conto».
«Su che piano giocherò la partita? Anche io sono curioso di capirlo. Se noi riusciamo a fare il calcio fatto con Atalanta e Sampdoria io credo che possiamo mettere in difficoltà anche il Milan. Se invece sbagliamo certe dinamiche di gioco o se non fossimo tutti e undici a fare la fase difensiva al top e attaccare tutti insieme al top si va incontro a brutte figure perché il Milan è sempre il Milan. Se il Toro ha un’anima? Le mie squadre sono sempre contraddistinte da questo, da sempre. Da questo punto di vista anzi abbiamo vinto troppo poco nel finale di gara per essere una mia squadra. Mentre di solito i miei gruppi sono contraddistinti dal fatto di crederci fino al novantacinquesimo giocandosela alla morte. Però tutto il resto si è visto. I giocatori quando vedono un allenatore capiscono subito se è onesto, se crea rapporti empatici. E’ difficile bluffare. Quando i giocatori vedono che un allenatore dà l’esempio, viene naturale fare gruppo, stare dentro delle regole di un gruppo di lavoro (cose che io guardo sempre). Tutto questo fa sì che un giocatore lotti sempre per la maglia e per la società. A me è sempre capitato questo perché io credo di incarnare questi valori».
«Una delle partite più sentite della mia carriera? Sicuramente anche con Sampdoria e Napoli ci siamo giocati l’Europa, ma comunque c’è l’orgoglio di aver fatto tornare i tifosi a sperare in qualcosa di importante che magari nemmeno ci si aspettava. Sono partite belle, in cui la gente risponde bene. Non so indicare la partita nello specifico ma ho già vissuto queste situazioni perchè sono già riuscito a far tornare alcune piazze ad antichi splendori. Le assenze di Baselli e Zaza e Djidji? Sono cose che possono incidere. Falque è già da tanto che manca, con l’Atalanta fece una grande partita e poi lo abbiamo perso un po’ almeno come forma smagliante. Poi Zaza, che lo avevamo ritrovato, stavamo facendo bene col Cagliari insieme a lui e ha preso questa brutta squalifica. Baselli era uno dei più in forma, Djidji è stato una rivelazione per tutti, una certezza trovata. Ma si è fatto male. Nonostante questo, ecco che esce fuori l’anima di un gruppo. Voi è la prima volta che mi sentite fare questa disamina: abbiamo fatto bene a Genova, stavamo facendo bene col Cagliari perché chi si è trovato a sostituire giocatori più consolidati ha dimostrato di essere all’altezza. E questo avvalora ancora di più quello che si è fatto. E domani chi giocherà sarà nuovamente all’altezza».
«Diatriba Cairo-Petrachi? Stiamo facendo delle belle cose e sono merito di tutti. Ho letto i giornali, so le cose soprattutto da quello. Ma penso al campo e tutti dobbiamo ragionare così. Belotti? è il capitano, è il trascinatore. Ci aspettiamo tutti ottime cose da lui, non solo i gol, specie in queste partite».