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Il Toro fallisce la prova del nove: Mazzarri cerca scuse, ma servirebbe autocritica
Toro, contro la Spal un’altra prova del nove fallita: Mazzarri accampa scuse nel post-partita attaccando l’arbitro, ma ora servono lucidità e autocritica
In principio fu la sconfitta casalinga contro il Parma, proprio all’indomani del rotondo successo a Marassi contro la Sampdoria. Questa volta è stato uno scialbo pareggio a Ferrara con la Spal, nel turno successivo alla brillante vittoria contro l’Inter. Ad un passo dal salto di qualità, definitivo o supposto tale, il Torino non riesce a riscoprirsi grande. E legittima pretendente ad un posto sulla terrazza d’Europa, per quanto la classifica non sia poi così mortificante e tenga ampiamente aperte le porte anche ai granata.
Se la sfida ai ducali era stata caratterizzata da marchiani errori difensivi, questa volta la squadra ha dovuto fare i conti con l’espulsione di Nkoulou dopo un primo tempo comunque opaco. Ma i motivi che aleggiano intorno a questa prova del nove ancora una volta fallita vanno oltre sporadici episodi del campo. E vanno oltre ragioni esclusivamente tecniche. Abbracciando una cultura dell’alibi che continua a seguire troppo da vicino la carriera di Walter Mazzarri. Che anche a Ferrara non ha perso l’occasione per confermare la tendenza: «Gli arbitri non ci hanno permesso di esprimerci in undici contro undici e giocarcela fino alla fine: l’espulsione è stata ingiusta, quello su Nkoulou era fallo per noi. La Spal ha un pubblico importantissimo che condiziona le scelte degli arbitri».
Parole che non sembrano avere una particolare corrispondenza con la realtà dei fatti. Ma parole, soprattutto, che difficilmente possono aiutare l’ambiente e lo spogliatoio granata a compiere quel famoso salto di qualità anche dal punto di vista mentale. Perché, per quello, servono innanzitutto lucidità e capacità di autocritica. A partire da chi la squadra la guida ogni domenica dalla panchina e ogni giorno al Filadelfia.
@DanieleGalosso