2013
Torino, Ventura: «Cairo? Rapporto schietto. E con le big…»
TORINO VENTURA CAIRO – Giampiero Ventura ha fatto capire quali sono i fattori che gli stanno consentendo, ormai da quasi tre anni, di restare al timone del Torino, facendo cambiare la nomea di mangia-allenatori per il presidente Urbano Cairo. Il tecnico granata, intervistato per l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, ha parlato del rapporto schietto che lo lega al suo patron, dal quale Ventura dimostra anche di voler imparare.
RAPPORTO SCHIETTO – «C’è sempre stato un rapporto molto schietto – ha esordito Ventura – , che va oltre al fatto professionale. Un rapporto di dare e avere: diciamo che io gli ho spiegato un po’ di cose sul calcio e da lui ho capito cosa significhi fare l’imprenditore. C’è molto da imparare da uno che sta facendo l’impresa di risanare La7… Prima del mio arrivo, la media di durata di un tecnico del Toro era di 34 mesi, con Papadopulo che ha resistito 15 giorni. C’era un discreto caos nel segno del tutti contro tutti, mancava un minimo di equilibrio. Poi la situazione si è normalizzata. Il rinnovo? Non ne abbiamo ancora parlato, ma sarei orgoglioso di restare.»
TOP CLUB ED EUROPA – Ventura ha parlato anche della chance sfumata di allenare una grande, prima di svelare dove può arrivare questo Torino: «Vorrei solo ricordare che col Genoa a Marassi abbiamo creato almeno 67 occasioni da gol. Ora abbiamo imparato a imporre il nostro gioco anche in trasferta. Mai chiamato da un top club? Bella domanda. Prima ci soffrivo, ero convinto di meritarmelo. Ora non ci penso: sono al Toro, una società con una storia da grande, che può tornare grande. Dove si può arrivare? Non in Europa, non quest’anno almeno: gli obiettivi sono altri. Dobbiamo consoli darci, per poi partire con un grande progetto.»