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Il Torino sfida Davide Nicola: destino beffardo nell’incrocio tra cuori granata

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Il Torino sfida Davide Nicola: domenica arriva l’Udinese, destino beffardo nell’incrocio tra cuori granata a caccia di punti fondamentali

C’è sempre dell’epica nella storia del Torino. C’è sempre una sfumatura beffarda nel destino che accompagna i granata. Che si tratti di eventi dalla portata storica o di una semplice partita di campionato. Come la prossima. Quando al Grande Torino farà visita l’Udinese per un confronto ad alta intensità. La squadra di Mazzarri non può fallire l’appuntamento con i tre punti dopo la sbiadita prestazione offerta a Ferrara con la Spal, proprio nel momento in cui gli era stato domandato un definitivo salto di qualità all’indomani dell’esaltante successo ai danni dell’Inter. Quella bianconera è alla disperata ricerca di punticini per la salvezza, veleggiando – non senza qualche apprensione – appena due lunghezze al di sopra del terz’ultimo posto.

Quella di domenica all’ombra della Mole, insomma, si preannuncia sfida infuocata su entrambe le sponde. A loro volte, legate a doppio filo da un denominatore comune. Che risponde al nome di Davide Nicola. Da novembre sulla panchina dell’Udinese, da anni nei cuori del popolo del Toro. Lui che nel torinese è nato e cresciuto, lui che in granata ha segnato uno di quei gol destinati a resistere per sempre nella memoria dei tifosi: quello nella finale playoff contro il Mantova che ha spianato la strada al ritorno in Serie A nel 2005/2006, unica rete realizzata – per altro – nella sua esperienza con la casacca del Torino.

Un indimenticabile gol nel passato, insomma, e un sentimento comune nel presente. Ma anche – perché no – un futuro insieme. Difficile pensare, infatti, che un giorno le strade del Torino e di Nicola non possano unirsi per scrivere nuovi capitoli di storia a quattro mani. L’oggi, intanto, racconta di due vie differenti. E anzi opposte, in vista dello strano derby di domenica. «Ma sarò obbligato a tenermi le ragioni di cuore per il dopo partita – ha raccontato il tecnico dei friulani in un’intervista a La Stampa -. Poi, al triplice fischio finale, rivedrò tanti vecchi amici. Prima però conterà solo l’Udinese, dobbiamo far punti e cercare di mettere in difficoltà l’avversario». Anche se si chiama Toro, anche se si tratta di una questione di cuore e affetti. Una questione reciproca, per altro.

@DanieleGalosso

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