2014

Torino riscatta Napoli? Tutto sull’avversario: l’Athletic Bilbao

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Europa League, sedicesimi di finale: Torino – Athletic Bilbao, tutto quel che c’è da sapere sulla squadra di Valverde

QUADRO GENERALE – E’ arrivato: il giorno del sorteggio internazionale di Nyon previsto per gli ottavi di Champions ed i sedicesimi di Europa League lascia in eredità segnali contrastanti ma nel complesso incoraggianti. Il Torino di Giampiero Ventura – classificatosi secondo nel Gruppo B della fase a gironi dell’Europa League, in tal senso punito soltanto all’ultimo minuto dal gol di Refaelov che ha regalato il primato del raggruppamento al Club Bruges – pesca l’Athletic Bilbao, testa di serie perché tra le migliori quattro terze classificate della fase a gironi della Champions League con Olympiakos, Zenit San Pietroburgo e Sporting Lisbona. Il sorteggio può apparire proibitivo per una squadra non abituata all’atmosfera delle competizioni internazionali, ma il Toro – seppur parta sfavorito nella contesa – può giocarsi le sue chance.

PERCORSO ATTUALE IN CAMPIONATO ED EUROPA – La Liga dell’Athletic Bilbao non è assolutamente all’altezza di quanto mostrato nella scorsa stagione: quel quarto posto che valse l’accesso ai preliminari di Champions è oramai un lontano ricordo, l’attualità parla di una decima piazza e di una squadra che non sa più segnare. Le reti sono 13 in 15 partite di campionato e raccontano di un andamento decisamente modesto: le trame veloci ed imprevedibili di un anno fa si scontrano con una staticità inattesa e preoccupante per una squadra che proprio sull’istinto ha fondato buona parte dei suoi recenti successi. Non è andata meglio sul fronte europeo: dopo aver clamorosamente eliminato il Napoli al playoff d’accesso ecco come sono emersi tutti i limiti che i partenopei non sono stati in grado di smascherare. I baschi hanno invertito la rotta negli ultimi due turni quando oramai era troppo tardi ed hanno pagato un avvio di girone davvero disastroso: la contesa – con Porto e soprattutto Shakhtar Donetsk – non risultava improponibile eppure tra le tre chi si è dovuto fermare è proprio la creatura di Valverde.

GIOCATORI CHIAVE – Iker Muniain su tutti, poi Iturraspe, Laporte, Susaeta ed Aduriz. Ma andiamo con ordine e partiamo dal folletto basco: Muniain sembra oramai giocare a calcio da una vita ma è soltanto un classe ’92. Incredibile vero? Sì se consideriamo i spaventosi margini di crescita, un po’ meno invece guardando al suo attuale rendimento non propriamente all’altezza di un talento chiaro ed inequivocabile. Il Torino dovrà in primis vigilare sulle sue iniziative: inventiva e rapidità al servizio di una squadra che fondamentalmente si appoggia a lui per trovare guizzo ed imprevedibilità. Si muove sulla corsia sinistra ma spesso si accentra e calcia con il destro risultando difficilmente leggibile in termini di scelta. L’uomo dell’equilibrio si chiama Ander Iturraspe: nei 30 di Del Bosque e poi tagliato in vista dei 23 partiti sull’aereo per Brasile 2014, la parziale convocazione è stato il premio ad una stagione vissuta da protagonista nel nucleo della squadra che ha stupito la Liga. Classico regista spagnolo in grado di abbinare senso della posizione ad impostazione della manovra. Si sta mettendo in luce Aymeric Laporte: classe ’94, centrale difensivo ed unico non basco spagnolo – ma francese nato nella regione di Iparralde, i Paesi Baschi francesi – della squadra più regionalista al mondo, le sue qualità gli sono valse gli occhi dell’Europa calcistica. Il resto della fase offensiva invece – oltre al già citato Muniain – si incentra sulle spalle di Susaeta e Aduriz: il primo è l’altro esterno del 4-2-3-1 di Laporte, gioca a destra e contribuisce a servire il maggior numero di palloni possibili alla boa della squadra, quell’Aritz Aduriz che continua a marcare con una certa continuità e la cui doppietta fu fatale proprio al Napoli qualche mese fa.

PUNTO DEBOLE – L’Athletic Bilbao fatica a ritrovarsi: la sensazione forte è quella che abbia dato tutto nella scorsa stagione e che alcuni equilibri siano venuti meno. Forse, per mantenerli intatti, paradossalmente occorreva cambiare qualcosa in più: via Ander Herrera – pagato 42 milioni di euro (l’intera clausola rescissoria) dal Manchester United, non è arrivato un sostituto valido ed i baschi ad oggi passano esclusivamente per vie laterali. Privati della tela di qualità che nella recente stagione sono stati in grado di esprimere nel mezzo. Il complesso raccontava di una squadra dunque in grado di svilupparsi secondo più canoni, oggi le alternative in tal senso sono minori e ne risente l’intera proposta calcistica.

ALLENATORE E TATTICHE – L’impianto di Ernesto Valverde si traduce in un oramai classico 4-2-3-1 di stampo europeo: abbiamo già raccontato praticamente tutto, lo sviluppo del gioco passa per la rapidità dei due esterni – Muniain e Susaeta – mentre qualcosa nel mezzo si è perso, importanti le sovrapposizioni dei laterali difensivi: a destra De Marcos, ex centrocampista offensivo riconvertito in una posizione più arretrata, è in crescita mentre a sinistra Balenziaga conserva le sue caratteristiche di esterno di ruolo. La carriera di Ernesto Valverde è di fatto un cerchio che si è chiuso: l’avvio nelle giovanili dell’Athletic Bilbao, poi il giro di Spagna con le tappe Espanyol, Villarreal e Valencia – intervallato dall’esperienza internazionale sulla panchina dell’Olympiakos – fino al ritorno a casa madre. La sua casa professionale ed oramai affettiva.

PRECEDENTI – Mai incontratesi in gare ufficiali, soltanto due amichevoli tra Torino ed Athletic Bilbao terminate entrambe in pareggio (1-1, a Torino nel 1982 ed a Bilbao nell’87). Il precedente legato alla squadra basca però lo ricordiamo in tutta la sua forza ed è di recentissima attualità: playoff di Champions League 2014-15 tra Napoli ed Athletic Bilbao, con l’andata del San Paolo terminata sul risultato di 1-1 (Muniain ed Higuain i marcatori) ed il mortifero ritorno segnato dalle tre sberle (Aduriz due volte ed Ibai Gomez, dopo che i partenopei si erano addirittura portati in vantaggio con la rete del capitano Marek Hamsik) che decretarono l’addio anticipato del Napoli all’attuale edizione della Champions League. Brutta pagina per il calcio italiano: non ce l’hanno fatta gli uomini di Benitez, che il riscatto possa arrivare proprio dal Toro? Spazio ai sogni per la banda Ventura: sarà difficile, ma non impossibile. 

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