2013

Torino, Petrachi: «El Shaarawy? Dipende dal Milan. D’Ambrosio…»

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Il ds granata ha parlato di mercato: dal suo futuro a quello del Faraone di alcuni granata.

CALCIOMERCATO TORINO EL SHAARAWY PETRACHI – In vista dell’apertura della finestra invernale di calciomercato, il direttore sportivo del Torino, che sta per compiere quattro anni di lavoro con il patron Urbano Cairo, ha parlato delle strategie granata e delle possibilità di arrivare a Stephan El Shaarawy: «Noi dobbiamo essere vigili e lo saremo, proveremo a fare qualcosina che ci porti qualità in grado di migliorarci. Però prestando la massima attenzione a non mettere tante facce nuove con il rischio di ottenere il risultato opposto. El Shaarawy? Innanzitutto devo dire che il ragazzo ha parametri economici superiori alla media rispetto a chi gioca da noi. Se si potrà fare un sacrificio che vale noi lo considereremo. Però non facciamo troppi voli pindarici. E’ un giocatore da top livello da grandissima squadra. Andiamoci cauti. Ma se quella società avesse nell’ordine di idee la volontà di farlo rinascere e giocare e fosse disposta a collaborare con il Torino non ci precludiamo nulla. Tuttavia in tali casi occorre essere collaborativi in due. Noi non facciamo il passo più lungo della gamba», ha dichiarato Gianluca Petrachi ai microfoni di “Tuttosport”.

RITORNI E RINNOVI – Il dirigente del Torino ha poi parlato delle possibilità circa il ritorno di Valter Birsa e del suo mercato: «Valter lo conosciamo. Non è stato riconfermato solo perché eravamo passati al 3-5-2. In realtà ora con il 3-4-1-2 ha un profilo adatto. Ma ci sono anche altri calciatori su cui abbiamo messo gli occhi. Rinnovo? Credo ci sia per entrambi la volontà di proseguire in questo progetto. Il presidente stesso ha detto “a breve ci siederemo a un tavolo e parleremo”. Se poi non si verificasse è ovvio che, essendo in scadenza, dall’anno nuovo mi metterei ad ascoltare eventuali altre proposte. Al momento ci sono dei rumors come è giusto che sia, ma non ci sto nemmeno pensando».

IN USCITA – Sul caso D’Ambrosio, invece, ha spiegato: «A gennaio vedremo cosa succederà. Se mi aspettavo più riconoscenza? Nel calcio ho imparato che è un discorso ormai che lascia il tempo che trova. Quando ero raccattapalle c’erano calciatori attaccati alla maglia. Ma il calcio attuale si è adeguato a questo mondo, che viaggia velocemente. Una notizia vola in un secondo. Anche il calcio è cambiato e come ogni cosa bisogna adeguarsi».

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