2016
Torino, Mihajlovic: «Contento delle 200 panchine in Serie A»
Le parole di Mihajlovic, allenatore del Torino, alla vigilia del match con il Cagliari, valido per la 12^ giornata di Serie A Tim
Sinisa Mihajlovic, tecnico del Torino, in compagnia di Benassi e Rossettini, ha presentato la sfida di domani contro il Cagliari. Queste le parole dell’allenatore granata: «Domani arrivo a 200 panchine in Serie A e forse sarebbero di più se non avessi cominciato dalla Serbia. Sono molto contento di questo traguardo, da quando ho cominciato questo lavoro, ho sempre avuto la fortuna di trovare squadra ogni anno. Ljajic? Non sta ancora bene. Dopo la sosta lo avremo nelle migliori condizioni. Deve trovare più continuità nelle sue giocate, negli assist e nei goal. A volte non è nel vivo del gioco, ma ciò accade anche per colpa nostra, perché dobbiamo migliorare in alcuni aspetti. L’infortunio di Valdifiori? Vedremo chi giocherà come regista. Lukic ad Udine è entrato bene, però abbiamo anche Vives, di cui mi fido molto. Domani abbiamo bisogno di una vittoria perché ci permetterebbe di arrivare alla sosta con una classifica buona. Sappiamo bene che giocheremo contro una squadra forte, che ha gli stessi nostri punti, con giocatori di esperienza e giocatori forti. Mi dispiace che quando si parla di Torino, si parla solo di grinta, senza accennare al fatto che siamo il terzo attacco della Serie A. Siamo la squadra che ha fatto più goal su azione, che sa cambiare modulo, che nessuno è riuscito a mettere sotto»
MIHAJLOVIC CONTINUA – «Gli errori difensivi? Abbiamo lavorato per evitarli. Negli allenamenti abbiamo fatto molto meglio rispetto al passato. Dobbiamo essere attenti e concentrati, così come lo siamo sotto porta. Bisogna sempre stare attenti nelle marcature, non dipende solo dall’altezza dei calciatori o dall’inesperienza. Bisogna essere concentrati per tutto il match. Se si prendono goal sui pallini alti, il problema è che lasciamo crossare con troppa facilità. A parte la sfida con l’Inter, non abbiamo mai sbagliato approccio, dobbiamo imparare a resistere per 90 minuti. Dobbiamo gestire le energie e giocare tutto il match ad alto livello. Il mio obiettivo è riuscirci. Come mi trovo a Torino? Benissimo, mi hanno accolto tutti bene. Lavoro come se dovessi restare qui 10 anni, ma so bene che questo è un mestiere in cui si può andare via domani. Il destino di un allenatore è legato ai risultati, l’importante è dare il massimo. La difesa? Domani sarà un bel test perché il Cagliari segna molto da palla inattiva. Castan portafortuna? Non credo, è un calciatore importante e lo abbiamo preso perché lo conoscevamo»