Serie A
Lazaro Torino: «Conte, Juric e ora VANOLI: ho avuto ALLENATORI focosi. L’anno scorso potevamo entrare in EUROPA, adesso abbiamo la possibilità. Ero in CRISI, ecco come ne sono uscito»
L’esterno del Torino Valentino Lazaro si confessa, l’obiettivo Europa con i granata, come è uscito dalla crisi e tanto altro, le sua parole
Valentino Lazaro è una delle note più liete del precampionato del Torino. In gol contro il Metz, tra i migliori con il Lione, l’esterno si è confessato a La Gazzetta dello Sport.
IL GOL COL METZ – «Sì, bel gol, con questo nuovo modo di giocare diverso dal passato mi trovo più avanti. Mi piace»
GIOCARE VICINO ALLA PANCHINA – «Ci sono abituato. Specialmente in Italia gli allenatori sono molto focosi: ho avuto Conte, Juric, adesso Vanoli, in Portogallo Juan Jesus. Tipi che parlano molto. Cerco di prendere il lato positivo, le critiche non sono mai personali, ma servono per aiutare la squadra. Mi va, non è uno stress».
IL NUOVO TORO – «Secondo me avevamo le qualità anche nella stagione scorsa, ma è mancata l’ultima aggiunta di mentalità. Il nuovo allenatore la può portare. Ciascuno sa cosa significhi giocare per il Toro, c’è un’opportunità gigante per ognuno per migliorare, per mostrare calcio attraente, di successo: è il nostro traguardo e ne abbiamo le possibilità».
L’USCITA DAL PERIODO BUIO – «Non è stato facile: ho avuto una carriera rapida, a 16 anni ero già professionista a Salisburgo, poi la Bundesliga, quindi l’Inter e poi la frenata: non giocavo e sono iniziati i prestiti. Era dura, mi sono fatto aiutare da un mental coach, non mi sono mai arreso e non ho smesso di credere nelle mie qualità. Ho aspettato la mia chance, ho trovato una squadra come il Torino dove posso giocare a lungo. Ha funzionato e sono molto riconoscente alla società, voglio restituire tutto sul campo, per il club e i tifosi».
LA POSIZIONE PREFERITA – «Ho giocato dappertutto: destra, sinistra, davanti o dietro. Seguo l’allenatore. A destra è un po’ più semplice crossare subito, a sinistra devo rientrare. Ma posso far tutto. Se fossi allenatore mi metterei forse a destra, ma va bene anche cambiare».
CALCIA LE PUNIZIONI – «Sì, ho sempre segnato su punizione, però ne abbiamo tanti che le tirano bene, Ilic, Ricci o Linetty. I calci piazzati servono: decidono le gare difficili»