Hanno Detto
Torino, Juric: «Voglio chiarezza da Belotti, non lo aspetterò…»
L’allenatore del Torino Ivan Juric ha parlato della situazione legata al rinnovo di contratto di Andrea Belotti
Ivan Juric, neo allenatore del Torino, in una intervista a La Gazzetta dello Sport ha parlato dei suoi primi mesi in granata e soprattutto della questione legata al rinnovo di Andrea Belotti.
BELOTTI – «Vorrei che mi dicesse: “mister, voglio stare qua. Sono il tuo capitano, andiamo in battaglia”. Spero che dopo aver visto l’amichevole di Rennes si sarà convinto che in questa squadra potrà fare 20 gol. È la mia idea. Percepisco una situazione di poca chiarezza che non mi piace. Da parte della società Belotti ha ricevuto una proposta per rinnovare il contratto che la reputo enorme da un punto di vista economico, visto pure il momento storico (3,2 milioni netti fino al 2025, ndr): le cifre a lui offerte non le prendono i calciatori dell’Atalanta da 25 gol all’anno. E nemmeno Immobile».
SENSAZIONI – «Capisco che in Andrea possano esserci ancora un po’ di scorie dopo gli ultimi due anni deludenti. Ma io parto da zero e dico: due anni fa Belotti era un top player assoluto, negli ultimi due anni non lo è stato. Anzi, nell’ultimo campionato non credo abbia giocato una buona stagione. Però se Belotti si mette a lavorare come si deve, sono convinto che riavremo un grande centravanti. Ma deve riacquistare la scintilla vera, che forse in questi anni ha perso. Gli chiederò chiarezza subito: voglio gente che abbia una sola idea in testa. Noi siamo il Toro, dobbiamo cambiare la storia degli ultimi anni e per farlo voglio uomini disposti a dare tutto. Piuttosto che aspettare, preferisco cambiare».
NESSUNA ATTESA – «Lui, purtroppo, sta pensando a mille cose, anche agli ultimi anni in cui non riusciva ad esprimersi. Lo capisco, ma spero che mi dica: “ti faccio vedere chi sono, non sono più quello dell’ultimo anno”. Se sarà così, sarò felicissimo. Ma se lui non sarà convinto, non lo aspetto: non aspetto né lui né nessun altro. Chi ha dubbi può andare via. Non c’è più tempo, non posso aspettare il 25 agosto: ci sono da cambiare mentalità, lavoro, percezioni. Ora serve chiarezza».
GRUPPO – «Prima di arrivare, mi avevano raccontato tante cose sul gruppo… soprattutto su come non lavorava. Ma queste problematiche non le ho ritrovate: ho conosciuto dei ragazzi che ce l’hanno messa tutta e si sono impegnati al massimo. La base è buona».
DOVE MIGLIORARE – «Tutti hanno delle lacune. Quando esci da due campionati così, le colpe non sono solo degli allenatori o dell’ambiente, conta anche la qualità dei giocatori. Questa rosa è migliorabile: abbiamo bisogno di aumentare la qualità. Qualcuno comincia ad avere una certa età, qualcun altro è andato via. Bisogna ricostruire, piazzando le mosse giuste e non sbagliarle. La sensazione sul gruppo è positiva, ma ad esempio davanti paghiamo un po’ di brillantezza e di qualità».
TREQUARTISTA – «Sicuro, perché sappiamo che in alcune posizioni ci mancano i calciatori: da trequartista sto schierando Linetty, che mi sta pure piacendo per dinamismo, però in quel ruolo vogliamo altro. Ci sono tre o quattro situazioni da migliorare: l’obiettivo è avere una rosa di 18 elementi di quasi pari valore. Specialmente in attacco, dove si cambia molto, ci servono alternative e maggiore qualità. Sono sicuro che faremo tutto, perché vedo in società la voglia di cambiare il passato».
PJACA – «Mi aspetto tanto, tanto, tanto. Marko lo conosco bene, volevo portarlo già all’Hellas: nella sua vita ha avuto tanta sfortuna, però lo scorso anno ha ritrovato continuità al Genoa. Sta tornando un giocatore vero: quando la Juve spende più di 20 milioni su un giovane vuol dire che sei forte, Trequartista? Penso che per lui sia un bel ruolo: mi piace lì perché crea superiorità, non gioca spalle alla porta, può allargarsi e deve correre meno. All’occorrenza può fare anche la seconda punta».