2016

Ventura: «Per ora comando io, stop»

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«La presunzione non serve a niente, adesso è inutile piangerci addosso»

Per ora c’è lui, poi si vedrà: Giampiero Ventura mette fine alle voci riguardanti il suo futuro (è stato accostato perfino alla panchina della Nazionale) e parla in conferenza stampa, alla vigilia della partita con l’Inter, semplicemente di calcio e non di gossip. La stagione attuale, forse decisamente più deludente rispetto alle aspettative iniziali, ha rimesso in gioco un progetto che fino ad un anno fa sembrava molto solido: per Ventura però non è il caso di fare tragedie adesso, perché ogni annata ha una sua storia da raccontare. «A bocce ferme non si costruisce mai nulla, ogni anno ha delle situazioni diverse e si capisce che possono esserci dei cambiamenti – dice Ventura in conferenza stampa – . Adesso devo capire se questi cambiamenti sono attuabili, ma voglio parlare di calcio e non del nulla: per il momento l’allenatore sono e resto io, punto. A fine anno poi la società Torino valuterà se è il caso di proseguire o no». Tutte le porte rimangono aperte.

«LA PRESUNZIONE NON SERVE A NIENTE» – Quest’anno qualcosa è andato storto se il Torino ancora non è matematicamente salvo… «La stagione è nata male, basti vedere i vari infortuni che abbiamo avuto, come quello di Danilo Avelar e Nikola Maksimovic, però questa non vuole essere una giustificazione – ammette Ventura – . Chi pensa che dal calcio non si possa imparare niente, è un presuntuoso e la presunzione non serve a niente, come il piangersi addosso». Parlando di Inter: «Abbiamo fatto errori, dovremo farne tesoro: ci sarà da capire come tornare sulla giusta strada. Giocare domani il posticipo sarà stimolante perché saremo sotto gli occhi di tutti e non potremo nasconderci. La formazione? Mancherà in attacco Ciro Immobile e dovremo fare di necessità virtù. Maxi Lopez ha lavorato molto duro, come gli altri. Lui e Josef Martinez avranno la loro occasione in campo per tornare protagonisti in una gara importante a San Siro»

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