2012
Torino, D?Ambrosio: ?Quel gol sotto la Maratona..?
TORINO D’AMBROSIO – Con la sua “zuccata” vincente ha regalato tre punti importantissimi al Torino, che ha battuto di misura il Bologna. Evidente la soddisfazione di Danilo D’Ambrosio, che quel gol lo ha segnato davanti alla Maratona: «E’ stato un gol importante per mille. Un gol da tre punti che ci porta la seconda vittoria stagionale in casa, per di più nella porta che dà le spalle alla nostra Curva. Felice? Qualcosa di più, questo per me è un giorno meraviglioso. Già, da un po’ di tempo ci mancava un successo contro una diretta concorrente per la salvezza. Anche per questo sono contentissimo. Ora la classifica è più bella, però adesso ci aspettano quattro partite complicatissime. Si sa che contro le squadre che hanno un atteggiamento aperto abbiamo qualche chance in più di proporre il gioco che sappiamo fare meglio. E poi penso che a Torino, davanti ai tifosi, è capitato di sbagliare per troppa voglia di dimostrare. Questa vittoria dimostra che dobbiamo rimanere sereni. Pazienti, soprattutto. Nell’intervallo ce lo siamo detti. Ne eravamo certi, una rete l’avremmo fatta. Magari dopo un minuto, 20 o al 45. Eravamo calmi, eppure ferocemente determinati», ha spiegato a fine partita, come riportato da Tuttosport, il difensore, che ha proseguito: «Ormai ho capito che il calcio ti regala giorni favolosi e altri nerissimi. Ho imparato a non abbattermi come a non esaltarmi. Per qualche ora, però, posso permettermi di godere. Lo ripeto: fare un gol decisivo sotto la Maratona e con la fascia di capitano non ha prezzo. In questo gruppo sento di avere uno spazio importante. Ma non più di quanto ne abbiano i miei compagni. Non a caso, quando ho visto entrare il pallone in rete, mi sono buttato verso i compagni che erano in panchina. Questa gioia ha radici lontane, per una soddisfazione del genere ho lottato una vita. Ecco perché dedico il gol a Giuseppe Annibale, il tecnico che mi ha cresciuto nella scuola calcio dello Sporting Caivano. I complimenti più graditi? E’ appena finita, devo ancora accendere il telefono. Però sono già stati belli quelli dei compagni, di Ventura e di Cairo».