2013

Torino-Chievo, Sorrentino: «Entrambe sempre nel cuore»

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Il doppio ex ha parlato della sfida tra i granata e i clivensi.

PALERMO SORRENTINO TORINO PADELLI – Cresciuto nel Torino, maturato nel Chievo Verona, Stefano Sorrentino ora difende i pali del Palermo, ma non potrà farlo contro il Carpi a causa di un infortunio. Il portiere allora potrà godersi la sfida tra le due sue ex squadre: «Cerco di non perdermi mai le partite di Torino e Chievo: sono due squadre che avrò sempre nel cuore, rappresentano più o meno l’80 per cento del mio percorso da professionista. Sarò sempre grato ai granata. La Juve mi aveva scartato, loro mi hanno dato la possibilità di diventare un calciatore: il mio attaccamento al Toro è particolare. E’ una piazza che può darti tantissimo e che al tempo stesso, giustamente, pretende molto. La società tuttavia è radicalmente cambiata: è rimasto qualche amico, come Fabio Bernardi e il massaggiatore Silvio Fortunato, per il resto è tutto nuovo. Chievo? Sono passati pochi mesi dall’addio, mi dispiace per come sia andata a finire. Sono stati commessi errori da entrambe le parti e si è arrivati a una rottura. Ma rimarrò sempre legato a questo club e alle persone che ne fanno parte, come il mio collega e amico Lorenzo Squizzi, un vero esempio per i giovani portieri, e il dottor De Vita. E stimo il presidente Campedelli: è una persona unica», ha dichiarato Sorrentino a “Tuttosport”.

DOPPIO EX – Sorrentino ha poi parlato del cammino delle due squadre: «Immaginavo che il Torino avrebbe disputato un campionato del genere. Ha tutto: organico e allenatore. Chiuderà la stagione nella parte sinistra. Europa? Mah, è molto difficile. Dovrebbero crollare alcune squadre che si trovano davanti e il Toro stesso dovrebbe continuare a spingere così a tavoletta: mi sembra ancora presto per certi traguardi. Però spero di sbagliarmi. Comunque vedo il Toro fuori dalla bagarre. Il Chievo? E’ partito male. Ma con Corini sarà un’altra musica».

MASSIMA SERIE – Sulla mancanza della massima serie, invece: «Poter vincere il campionato di serie B a Palermo vale come un campionato di serie A. E’ una piazza che mi ricorda Torino, per passione e responsabilità. In estate c’erano state diverse possibilità, poi il club rosanero ha deciso di puntare su di me e io sono contento. La serie A è sempre la serie A, per carità. Ma ci tornerò con il Palermo».

COLLEGA – Sorrentino ha poi sottolineato la crescita di Padelli: «Sta disputando una grande stagione, fossi in lui sarei molto soddisfatto. Se li merita i complimenti. E ricordiamoci che gli errori, piccoli o evidenti che siano, li commettono tutti. Anche i migliori. Padelli ha quasi sempre fatto il secondo, non è mai semplice ritrovarsi all’improvviso titolare, figuriamoci in un club importante come il Torino. Aveva sulle spalle un’eredità pesante come quella di Gillet, sta facendo un figurone».

VERDETTI – Sulle corse al vertice in Serie A e B: «Film già visto? Se la Juve continua a pedalare così sì. Sembrerebbe uno scudetto già scritto, però occhio alle coppe. La Roma non le ha e alla distanza potrebbe venire fuori la fatica: la stanchezza incide in un campionato così intenso. E poi c’è il Napoli: non mollerà. Non ero più abituato alla serie B, l’ultima volta era stato proprio con il Toro. E quel campionato l’avevamo vinto, prima del fallimento che cambiò ogni cosa. E’ tosta, la B: la squadra ha faticato un po’ all’inizio, non basta chiamarti Palermo per vincere le partite. Adesso abbiamo capito quale sia la strada giusta: seguiamo il nostro allenatore Iachini, che è un esperto in promozioni, e sappiamo che lui ci condurrà lontano». 

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