Torino, Cavani e Diop: la legge non è uguale per tutti - Calcio News 24
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2013

Torino, Cavani e Diop: la legge non è uguale per tutti

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Ieri allo stadio San Paolo di Napoli i tifosi del Torino hanno scoperto che esistono gomitate e gomitate. Da sempre nel calcio esiste la sudditanza psicologica e non scopriamo certamente l’acqua calda ricordando che purtroppo la legge non è uguale per tutti. Esistono squadre diverse dalle altre e giocatori che ricevono un trattamento diverso dagli altri ‘colleghi’. Esempio? Cavani e Diop.

SQUALIFICA O NON SQUALIFICA – Il giocatore del Napoli ieri sera, dopo aver volontariamente rifilato una gomitata in faccia a Chiellini è stato solamente ammonito ed ha potuto finire la gara falsando, non poco, il match contro la Juventus. Quello del Toro, invece, domenica scorsa è stato espulso per aver semplicemente allargato ‘l’alettone’ nel tentativo di proteggersi dall’intervento dell’avversario che ovviamente s’è gettato a terra come se un cecchino gli avesse sparato dalle case adiacenti. Ma oltre al danno in casa granata è arrivata pure la beffa: tre giornate di squalifica comminate dal giudice sportivo per ‘condotta violenta’. Ma allora Cavani, colto in flagrante dal giudice di porta, andava espulso immediatamente e avrebbero dovuto impedirgli di tornare in campo se non prima di 10 giornate. Ed invece no. La legge non è uguale per tutti e Diop non è Cavani.

GIUDICI DI PORTA – Ecco perché da ieri in via Arcivescovado sono ancora più infuriati di quanto già non lo fossero dopo lo ‘scempio’ perpetrato in Sardegna (rigore molto dubbio trasformato da Sau, rigore non concesso per evidente fallo su Ogbonna). Ma la domanda sorge spontanea: al di là del fatto che ancora una volta è andata in scena la più classica delle sudditanze psicologiche, a che cosa servono i giudici di linea che da quest’anno hanno fatto la loro comparsa anche in Italia dopo anni di sperimentazioni nelle coppe europee? Per aiutare i direttori di gare a prendere decisioni difficili e a vedere cose che da soli non potrebbero vedere? Così dovrebbe essere, peccato che ieri sera Orsato, nonostante il collega gli abbia spiegato l’accaduto mimando pure il gesto, ha avuto paura di lasciare il Napoli in 10 al San Paolo nel match scudetto dopo le polemiche sulla possibile designazione di Rizzoli. Ed altre volte abbiamo visto pure giudici di linea prendere decisioni, sbagliate, al posto dell’arbitro, facendo comunque infuriare le squadre in campo. Dunque perché continuare con l’esperimento? Tanto vale tornare alla terna arbitrale e proseguire con le polemiche di sempre.

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