2012

Torino, Cairo: ?Sconfitta immeritata. Mercato..?

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TORINO CAIRO – Dopo la Roma arriva la gara contro la Fiorentina, di mezzo rammarico e polemiche per gli errori arbitrali che hanno condizionato il match del Torino. Urbaino Cairo, però, non vuole alimentare il clima cupo intorno agli arbitri: intervistato da Tuttosport, il patron granata ha analizzato il momento arbitrale e della sua squadra.

Presidente Cairo, dormito bene o a un certo punto è sobbalzato sul letto per la visione improvvisa di un uomo con la divisa giallo-verde sgargiante che urla all’auricolare “E’ rigore”?
«Uhm! Ho deciso dal mio ultimo anno di A di non commentare più le decisioni arbitrali. Ma tutti lo fanno e non voglio pensare che ci siano delle compensazioni. Però poi per sfortuna o errori siamo tornati da Roma con una sconfitta immeritata. Non voglio però fare del vittimismo perché sono convinto che non ci sia nessuno che “ce l’ha col Toro”. Continuo ad avere fiducia negli arbitri che sbagliano in buona fede. Vale anche per Calvarese, che reputo un buon arbitro, l’ho salutato cordialmente prima della partita ma evidentemente è sfortunato quando incontra noi. E lo dico senza ironia».

Quattro sconfitte di cui 3 con lo zampino arbitrale: il rigore fischiato a Glik col Cagliari e il gol annullato a Bianchi che era valido, l’espulsione per simulazione inesistente a Sansone col Parma e lo scempio di Roma. Ha perso la pazienza?
«Al di là di tutto quello che mi infastidisce è il fatto che ormai ogni partita ci ammoniscano un giocatore per simulazione. Peccato poi che le immagini facciano vedere che la simulazione non c’era. Anche contro la Roma un giallo a Sgrigna che invece aveva subito una gomitata mentre Marquinho, che evidentemente simula il contatto e cade, viene premiato col rigore. E invece c’era un rigore su Diop ma non voglio vittimismi, guardiamo avanti. Anche altre squadre sono incappate in sviste e alcune sono anche più “potenti” di noi come l’Inter, tanto per non fare nomi».

E’ andato a rincuorare i giocatori nello spogliatoio?
«Ma io dico che non bisogna piangersi addosso. Stiamo facendo buone partite anche contro squadra di rango e quindi si deve continuare cercando di concretizzare di più le occasioni che creiamo. Io sinora al Torino come voto assegno un sette. Un bel voto, che però apre prospettive anche migliori….».

Ora domenica arriverà la squadra più in forma del momento: la Fiorentina. Ce la può fare questo Toro?
«Loro sono un’ottima squadra. Nel mercato la Fiorentina ha cambiato molto e azzeccato i cambi. Non sarà facile, questo è sicuro, ci aspetta una sfida impegnativa ma credo che potremo giocarcela alla grande».

Dopo la viola tornerà il derby. Dica la verità, quante volte al giorno ci pensa?
«No, lo giuro, non ci penso. Comincerò a farlo solo quando sarà ora e poi tra la Fiorentina e la Juventus abbiamo una partita di coppa Italia a Siena».

Lei che valore dà alla coppa Italia e cosa si aspetta dal Toro in quella sfida?
«Per me la coppa Italia è importante. Tra l’altro noi più che avere titolari e riserve abbiamo un gruppo compatto e quindi penso che questo match possa essere probabilmente l’occasione giusta per chi non ha avuto grandi opportunità di mettersi in mostra».

Un paio di giocatori che secondo lei meritano una menzione per cosa hanno fatto vedere in questa prima parte del campionato?
«Mi spiace far nomi e poi due sono davvero pochi rispetto a quanti mi hanno sorpreso. C’è poi da dire che da un anno abbondante ho davvero capito quanto  sia importante il gruppo più del singolo. Ho visto parecchia gente che ha debuttato in A facendo bene più partite ma mi fermo qui se no ecco che si capisce di chi parlo…».

Come giudica Ventura in questo inizio di Toro in A?
«In A sta proseguendo il lavoro dell’anno scorso. Non farei una distinzione tra ciò che ha fatto in B e ciò che fa in A. Come mi aveva detto già la stagione passata, sta portando avanti un progetto tecnico che fatalmente richiede tempo e la grande disponibilità dei giocatori che hanno sposato con entusiasmo la sua filosofia. Per quello che riguarda quest’anno posso dire che i nuovi si sono inseriti molto bene e non è trascurabile».

Quante squadre alla fine lotteranno per la salvezza?
«C’è una classifica molto corta. Nel giro di sei punti si passa dalla zona salvezza a quella in cui si può pensare ad altro. Il campionato è molto equilibrato e ho l’impressione che difficilmente la graduatoria si sgranerà tantissimo anche in futuro».

Parliamo del Filadelfia. Quale sarà la prossima tappa importante?
«Adesso la cosa fondamentale sarà arrivare alla scelta e all’approvazione del progetto finale».

Il Comune nello scorso incontro le ha chiesto se le interessa pure l’Olimpico?
«No, abbiamo parlato solo di Filadelfia».

Chi vincerà lo scudetto?
«Vedo la Juve, il Napoli, l’Inter e la Fiorentina».

A gennaio si aprirà il mercato…
«Petrachi si sta muovendo per visionare, con lui c’è un buon rapporto, è con me da tre anni. Ora penso al mercato interno, abbiamo anche dei giovani che ambiscono ad avere più chance in altre piazze. Avendo noi un buono organico non è che a gennaio mi debba muovere per forza, giusto per fare. Se arriverà qualcuno sarà perché realmente può dare un valore aggiunto».

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