2015
Torino, Cairo: «Io braccino? Parla il campo»
Il presidente granata: «Reinvestiti i soldi, orgogliosi dell’impresa al San Mames»
«E’ stata una sensazione unica, mai nessuna italiana era riuscita ad espugnare il San Mames. Siamo contenti e orgogliosi, ma adesso dobbiamo pensare già alla partita di domani contro il Napoli». A due giorni dal clamoroso 3-2 rifilato all’Athletic Bilbao, Urbano Cairo, presidente del Torino, esprime tutta la propria soddisfazione per l’impresa granata: «Io braccino? Ognuno – ha dichiarato ai microfoni di ‘Radio Deejay’ – deve essere libero di esprimere la propria opinione, magari non insultando. Abbiamo reinvestito i nostri soldi in giocatori giovani, come Peres, Maksimovic, Darmian e anche su Quagliarella e Maxi Lopez».
IL CAOS – Quanto al caos legato al Parma, il presidente spiega: «L’importante – prosegue Cairo – è che non ci siano altri Parma in questo momento in Italia. Il 6 marzo prossimo speriamo di trovare una soluzione condivisa e che valga per tutti: non è giusto che ci sia la volta in cui gioca e quella in cui perde 3-0 a tavolino. Perché i rinvii? Evidentemente si vuole aspettare l’assemblea, non facendo la figura degli avvoltoi».
GRANDE RAPPORTO – E il futuro di Ventura? Cairo parla chiaro: «Con Giampiero c’è un rapporto che dura da quattro anni, e ne parlavamo durante il viaggio verso Bilbao. Lui stesso mi ha detto che nella sua carriera non gli era mai capitato di trovare un presidente come me. Vives? E’ un po’ il mister in campo, anche lui è con noi da quattro anni e sta facendo bene. La nostra rosa ha diversi nazionali, basti pensare all’attacco: Quagliarella, Maxi Lopez, Martinez e Amauri. Sono tanta roba, come si dice nel gergo. Cerci? Gli sono affezionato… Lui ha voluto andare a giocare in una grande squadra, ma ha sbagliato: a luglio, per preservarsi, non s’è allenato bene ed è arrivato in condizioni non perfette all’Atletico. Avrebbe dovuto allenarsi come se fosse la carriera più importante della sua vita. Poi, quando qualcosa inizia ad andare male, tutto va peggio…».