2014
Torino, Bovo: «Europa? Sì, ma per restarci»
Il difensore centrale granata ha analizzato il momento della squadra.
TORINO BOVO – Tornato a Torino in estate, questa volta a titolo definitivo, Cesare Bovo ha parlato degli episodi arbitrali che hanno penalizzato la squadra granata nelle ultime giornate di campionato: «Rigore contro a Verona? Poteva anche non essere dato, sono pure scivolato, l’arbitro è stato molto fiscale. Del derby ormai si è già detto tutto, inutile fare polemiche, pensiamo subito alla Samp. Striscioni su Superga? Ritengo che sia un fatto grave aver esposto questi striscioni, però non dobbiamo fare di tutta l’erba un fascio. Spesso i responsabili sono poche persone e ne paga le conseguenze la curva. Bisognerebbe individuarli e isolarli affinché le colpe non ricadano su tutta la tifoseria», ha dichiarato il difensore centrale ai microfoni di “Tuttosport”.
RIPARTIRE – Bovo ha poi suonato la carica: «Vogliamo tornare a fare tre punti. Non nascondo che c’è rabbia e dispiacere, ma nello stesso tempo c’è la consapevolezza che da inizio anno a oggi questa squadra è cresciuta centrando i risultati, facendo sul campo ciò che chiede il nostro allenatore. Noi abbiamo la nostra filosofia di gioco e l’abbiamo applicata anche se giocavamo nello stadio della Juve dove loro hanno segnato una media di tre gol a tutti. Adesso si percepisce che il Torino ha costruito una società sana, con un progetto e un’organizzazione. Si vedono i frutti di tanti anni di lavoro: in passato c’erano risultati altalenanti, adesso pian piano il Toro sta acquistando continuità. E’ giusto però non accontentarsi e migliorare. E sotto questo aspetto c’è ancora tanto da fare».
EUROPA – Resta cauto, invece, sul discorso Europa: «Non è giusto focalizzarsi su un obiettivo. Lo dico per esperienza personale. L’ho visto con il Parma: in campionato lottavamo per la salvezza e siamo riusciti ad andare fino in semifinale di Europa League con un sacco di Primavera perché molti titolari stavano a riposo per il campionato. Con il Palermo, invece, una volta siamo arrivati ai gironi, un’altra siamo stati eliminati ai preliminari. Se uno arriva in Europa è per restarci, non per fare una comparsata. Per questo motivo questo è l’anno giusto per continuare nel processo di crescita, per capire dove possiamo arrivare, senza ansia di salvezza. A inizio stagione pensare al Toro in Europa era una follia, invece il Toro sta facendo un ottimo campionato, ma serve più tempo per programmare obiettivi così importanti».
INFORTUNI – Bovo ha parlato poi dei suoi problemi fisici: «Ogni volta che sono passato a Marassi mi sono bloccato: ho subito la distorsione al ginocchio, sono rientrato dopo un mese, ho giocato tre partite e mi sono rotto il menisco. Quanto hanno pesato gli infortuni? Tantissimo, perché avevo male. E anche a livello psicologico perché arrivavo da due anni in cui ero stato poco utilizzato, per cui c’era, c’è, in me tanta voglia di giocare. La concorrenza stimola, ma non pesa. Io lavoro al massimo e poi decide il tecnico, se non vengo scelto vuol dire che la settimana successiva cerco di dare ancora di più per convincere Ventura».
SAMPDORIA – Sul prossimo turno di campionato, invece: «Un derby per me? No, non lo sento ormai. Resta una partita importante per ritrovare il successo. La Samp non rinuncia ad attaccare, pressa alto, ha attaccanti veloci e con un buon tiro. In serie A nessuna punta è da sottovalutare, per cui meglio restare concentrati».
BOMBER – Infine, Bovo ha parlato di Ciro Immobile: «Evoluzione? Semplice perché al Torino ha trovato fiducia. A Genova ha vissuto una stagione difficile. Qui, invece, ha ottenuto la stima del tecnico e del club, si è sentito apprezzato e questo gli ha permesso di crescere. Sta facendo cose eccelse: sono sincero, non mi aspettavo segnasse così tanto, però osservo tutti i giorni la sua voglia di crescere».