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Torino, Berruto: «Le vele? Una lite da condominio, pensiamo al museo»
Torino, le parole di Mauro Berruto sulla vicenda vele del Filadelfia: «Una lite di condominio, ci sono cose più importanti su cui lavorare»
In casa Torino volano gli stracci in maniera non solo metaforica. Negli scorsi giorni infatti Cairo ha chiesto il rimborso alla fondazione Filadelfia per le riparazioni delle vele anti spie del Filadelfia, minacciando anche le vie legali. Intervistato dalla Stampa, Mauro Berruto, ex ct dell’Italvolley, deputato del PD e tifoso granata, ha detto la sua. Di seguito le sue parole.
VICENDA VELE – «Guardi a me sembra soltanto una lite di condominio. E questomi intristisce moltissimo. Perché, e lo dico da tifoso, ci sarebbe tanto altro – e decisamente – di più importante su cui lavorare».
TORTI E RAGIONI – «Non conosco i termini di questa vicenda. E poi secondo me sarebbe meglio dedicarsi a questioni differenti, perché una realtà come quella del Toro e di Torino, è difficile da trovare in giro per l’Europa. È vero, che altre città hanno una squadra di calcio, ma ciò che c’è qui è un unicum, e vale la pena di valorizzarlo».
A COSA SI RIFERISCE – «Mi riferisco al fatto che in uno spazio relativamente ristretto si trova tutta la storia del Toro. C’è lo stadio Grande Torino, dove gioca la prima squadra. E c’è pure il Filadelfia, che è lo stadio storico, che è stato recuperato. Il tutto nello stesso tessuto urbano».
MUSEO – «Manca il museo. Era il terzo lotto dell’intervento sull’area del Filadelfia. E purtroppo quest’opera non è mai decollata. Ma il museo è importante, è la storia di una squadra e fa parte anche della storia della città. Ecco perché insisto sempre su questo tema. Ripeto, nella mia esperienza di allenatore, di città con queste opportunità ne ho viste poche. Vorrei che un giorno, magari quando il Toro acquisterà un grande giocatore, la firma del contratto avvenga tra quelle mura. Lì dentro. Dove c’è tutta la storia di una squadra e di una città».
CRITICHE DELLA TIFOSERIA CONTRO CAIRO – «Dico che il tifoso è sempre molto esigente con la società e con la squadra. Ma tutto sommato va detto che è stato fatto un buon lavoro».
CLASSIFICA – «Quest’anno siamo messi meglio che in passato. Ora, però, bisogna guardare ad altri obiettivi».
EUROPA – «Un ingresso nella zona delle competizioni europee. Per restarci, però. Perché un primo risultato è stato raggiunto in questi anni, e cioè non siamo più in zona retrocessione, e ormai da tempo. E questo è un grosso passo in avanti, che è arrivato con la gestione Cairo. Ai giocatori non bisogna mai mettere troppa pressione. Solo così si raggiungono obiettivi fattibili».