2013

Torino, Barreto: “Udinese, mi sento rinato”

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TORINO BARRETO – Dopo un anno e mezzo oscuro all’Udinese, Vitor Barreto si rilancia con la maglia del Torino: «Ci sono momenti in cui devi prendere delle decisioni importanti. Mi voleva il Toro, mi voleva il Pescara. Ho scelto Ventura, senza dubbio. Per quello che rappresentò per me a Bari. E per quello che potrà rappresentare in futuro. Sapevo di non sbagliare», ha dichiarato a Tuttosport l’attaccante granata, che ha aggiunto: «Sì, per me è stata una rinascita, è vero. Tutto è nato da una scelta di vita, presa col cuore. Non ho segnato, ma devo lo stesso dire grazie. A tutti quelli che mi vogliono bene, alla mia famiglia, a mia moglie che mi ha sopportato nei momenti più duri, a Dio che mi ha dato l’opportunità di risorgere. Ma mi manca ancora lo spunto giusto, mi mancano le gambe. Tutto ‘sto tempo giocando solo spezzoni, anche raramente oltretutto… Un paio di volte sono arrivato in area cotto. E’ l’unico motivo di rammarico. Ma è nulla di fronte alla vittoria del Torino, ciò che conta. E al futuro che ho davanti. Vediamo di segnare contro l’Inter, a questo punto. Ma non è un’idea fissa. E’ una speranza… quando sono uscito ero stanchissimo. Normale. Pensavo di giocare al massimo un tempo, invece sono stato dentro 75’. E sono anche rimasto sorpreso quando Ventura mi ha detto che avrei giocato dall’inizio, un paio d’ore prima della partita. Un po’ d’ansia mi ha preso. Poi c’è stato il riscaldamento. Lunghissimo, faticoso».

Barreto ha poi proseguito analizzando la vittoria della squadra: «Battesimo davvero fortunato per me, vittoria meritatissima per tutti noi. Abbiamo giocato bene, è stata una gara bellissima e intensa, sono davvero felice per la vittoria. Certo, abbiamo sprecato un po’ di gol. Però abbiamo imposto il nostro gioco fin dall’inizio della gara, abbiamo dominato e rischiato pochissimo. Ora dobbiamo pensare soltanto all’Inter. Proveremo a fare punti anche a San Siro. Io devo cercare di trovare al più presto la forma migliore, questo è chiaro. Meggiorini? Abbiamo giocato tanto insieme a Bari con Ventura, è stato facile ritrovarsi e capirsi. Anche perché lui ci mette sempre tantissimo impegno, corre come un matto e aiuta tutti. Diciamo che gli ho tirato un po’ su il morale. Ora speriamo che riesca a rendere sempre al meglio».

Sull’addio all’Udinese e sulla vicenda del calcioscommesse, il sudamericano ha poi spiegato: «Ma io non ho niente di personale contro l’Udinese, non voglio fare polemiche. L’allenatore non mi faceva giocare, toccava a lui decidere, fine. Mi interessa soltanto il Toro. Il nostro traguardo primario è la salvezza. Prima possibile, senza troppe ansie. Ma per raggiungerla non puoi accontentarti. Non puoi mai mollare. Altrimenti vieni risucchiato indietro. Difatti dobbiamo ragionare in un altro modo: cercare di salire più in alto che si può. Puntare davvero anche alla parte sinistra della classifica, se possibile. Speriamo. Sto vivendo un piccolo sogno, qui. Ora voglio che diventi un grande sogno. Calcioscommesse? Io ai magistrati del Tribunale di Bari ho detto ciò che dovevo dire. E cioè che non avevo mai saputo nulla, che non mi ero mai accorto di nulla. Difatti hanno archiviato la mia posizione».

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