2020
Torino Atalanta: quali sono i problemi che deve risolvere Giampaolo
Torino-Atalanta sarà il match che aprirà la 2ª giornata di campionato di Serie A: quali sono i problemi da risolvere per Giampaolo
Giampaolo al Torino è una sfida molto interessante. L’allenatore abruzzese ha ammesso che i granata sono un club con una storia diversa rispetto al suo modo di pensare calcio: del resto, anche solo nelle ultime stagioni, il Toro si è distinto per un calcio estremamente fisico, diretto e verticale. Al contrario, il tecnico di Bellinzona si è sempre distinto per squadre molto propositive, con un gioco di palleggio e manovre che si caratterizzano per tanti passaggi corti. Nelle stagioni precedenti i granata alzavano invece molto la palla, con un costante ricorso al cross.
Un netto cambio rispetto al passato
Non è quindi semplice stravolgere i principi di una rosa abituata a tutt’altro: anche in fase difensiva, visto che Giampaolo applica una zona pura che è totalmente opposta rispetto al pressing a uomo visto nelle stagioni precedenti (soprattutto con Mazzarri).
Nella prima partita di campionato, il Toro ha però concesso troppo contro una Fiorentina che sapeva bene come far venire a galla i limiti difensivi avversari. I viola, che in fase di possesso utilizzavano una sorta di 3-2-4-1, utilizzavano infatti molto l’ampiezza, allargando costantemente il gioco su Biraghi e Chiesa. Il Toro non ha coperto la palla con l’efficacia che Giampaolo si augurava, di conseguenza la Fiorentina ha costantemente trovato l’uomo libero sul lato debole. I 4 difensori e i 3 centrocampisti granata erano molto stretti in zona palla, quindi sulla fascia opposta c’era parecchio spazio.
Si vede molto bene nella slide sopra: Toro molto stretto sul lato palla con Chiesa che però ha praterie sul lato debole.
La Fiorentina ha quindi alzato molto la palla e cercato di allargare velocemente il gioco proprio per sfruttare le lacune della difesa a zona. Oltre alle praterie sul debole, il Toro è stato incerto anche nella protezione del centro della propria area di rigore. Su molti cross da sinistra di Biraghi, Kouamé ha infatti saltato in totale solitudine, con Sirigu che si è dovuto immolare.
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Nel secondo tempo queste difficoltà si sono accentuate ulteriormente perché il Toro ha faticato molto a risalire. E le squadre di Giampaolo, che cercano di essere propositive, soffrono molto quando si fanno schiacciare nella propria trequarti.
Le difficoltà nel palleggio
Anche in fase di possesso, il Torino non è riuscito a esprimere a pieno ciò che ha in mente Giampaolo. Va senza dubbio apprezzata l’insistenza e la pazienza che difensori abituati a un altro tipo di calcio hanno mostrato nel palleggio arretrato. Basti pensare che Nkoulou e Bremer hanno effettuato 175 passaggi in due.
In generale, la squadra era abbastanza corta in zona palla: i centrocampisti si smarcavano per dare soluzione di passaggio ai difensori, mentre spesso le punte venivano incontro per giocate a muro. Evidente la voglia di superare il pressing viola con rapide combinazioni centrali di prima, una netta novità rispetto al gioco lungo del passato.
Va rilevato come Linetty (la mezzala sinistra) si aprisse molte in fascia, mentre Berenguer prendeva il suo posto sul centro-sinistra. Tant’è che spesso era lo spagnolo che sembrava la mezzala sinistra del Torino quando i granata impostavano.
Qualche giocata interessante si è vista: la slide sopra mostra l’occasione di Berenguer, forse la chance più netta dei granata. Nasce proprio da un bel palleggio dal basso: Izzo trova Rincon libero, che di prima serve Zaza che viene incontro. Successivamente, l’attaccante fa da parete per un Meité che a quel punto premia la sovrapposizione di Izzo che si spinge in avanti.
Tuttavia, il Toro ha faticato a rendersi pericoloso con insistenza. Prima di tutto, i granata sono stati poco brillanti negli ultimi metri, dove è mancata qualità nel palleggio interno: diverse azioni interessanti si sono arenate nella trequarti avversaria.
Inoltre, la manovra è stata caratterizzata da troppi errori tecnici. I granata non hanno dei veri palleggiatori in mezzo al campo, mancano profili puliti nella circolazione e che siano in grado di toccare tanti palloni. Manca in particolare un vertice basso che sappia dare ordine alla manovra, visto che Rincon si è distinto per un’elevata imprecisione. Pare evidente la scarsa abitudine nel giocare sotto pressione, dove si vedono veramente tanti errori: non a caso, in molte situazioni i granata hanno preferito lanciare lungo sulle punte. Proprio alla luce di questo, c’è preoccupazione in vista del match contro l‘Atalanta, visto che il pressing a uomo di Gasperini è soffocante. La Dea impedisce all’avversario di impostare in modo pulito.
Cairo con Giampaolo ha fatto una scelta molto coraggiosa. Ha ingaggiato un allenatore con principi chiari, quasi opposti rispetto al calcio che si è solitamente visto a Torino: sotto un certo punto di vista, è quasi una rivoluzione culturale. L’esordio del Franchi ha mostrato con chiarezza come i granata abbiano bisogno di intervenire con forza in sede di mercato. Servono assolutamente giocatori funzionali e abituati a un calcio di palleggio, in grado di rendere efficaci le idee di Giampaolo.
Sembra evidente in particolare l’assenza di un metodista di livello davanti alla difesa. E’ necessario un calciatore che sappia smarcarsi bene e giocare tanti palloni, per guidare e ordinare la costruzione della squadra. Torreira è sfumato, di conseguenza va cercata un’alternativa credibile.