2016
Toni: «Salvo il Verona, poi festa all’Arena»
Il centravanti sogna la salvezza e parla del passato e del suo futuro
Luca Toni è ultimo in classifica con il suo Verona, una cosa inaspettata dopo le ultime due annate e dopo il titolo di re dei bomber la scorsa stagione per l’emiliano. Anche lo stesso Toni non si sarebbe aspettato una classifica così povera, non vuole mollare e sa che servirebbe un’impresa: «Sulle ali dell’entusiasmo questa squadra rendeva di più, adesso è in difficoltà e ha problemi. Mandorlini è un uomo vero ma forse era giusto cambiare. Delneri ha voglia di tornare in pista, ha le sue idee e il Verona pare in crescita». Adesso c’è la Roma allo Stadio Olimpico e Toni vuole provarci ugualmente anche se l’impegno è proibitivo, la punta ricorda con affetto sia Luciano Spalletti che i suoi sei mesi giallorossi nell’anno in cui con Ranieri sfiorò lo Scudetto.
I NUOVI – Toni elogia anche Totti e De Rossi e pure Ranieri e Conte, poi parla dei due tecnici con cui ha avuto rapporti particolari, ovvero Cavasin al Fiorenzuola e van Gaal al Bayern Monaco. Toni ha belle parole anche per il suo ex compagno di squadra Soriano: «Soriano è un esempio per i giovani. Lui al Bayern era nella squadra dei giovani e si allenava con la rabbia e la voglia di chi puntava ad arrivare. In una grande giocherebbe ancora meglio che nella Sampdoria. Bayern – Juventus? Avrò il cuore spaccato, ambedue mi hanno lasciato qualcosa». Il nuovo Toni può essere Manolo Gabbiadini, anche se ha caratteristiche diverse, lo afferma la punta del Verona a Il Corriere dello Sport, mentre a proposito di una nuova Scarpa d’Oro in Serie A dice che ci sarà da aspettare parecchio.
ARENA – Si parla anche del futuro e del presente e le parole di Toni per l’attuale situazione del calcio italiano non sono troppo positive: «I ricambi nel nostro calcio non sono all’altezza. Dieci anni fa era impensabile che un 38enne vincesse la classifica cannonieri». Toni pensa anche alla possibilità di smettere: «Prima o poi dovrò smettere e quel giorno si sta avvicinando, non so se accadrà a giugno ma devo pensarci. Di certo voglio rimanere nel mondo del calcio: ci lavorano troppe persone che non capiscono niente e io credo una certa esperienza di averla maturata. L’allenatore però è troppo stressante, vorrei fare il dirigente o il procuratore». Infine, Toni fa un fioretto: «Se il Verona si salva voglio le chiavi dell’Arena per una notte, faremo una grande festa».