Toni poco Allegri in casa Milan, e il PSV incombe - Calcio News 24
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2013

Toni poco Allegri in casa Milan, e il PSV incombe

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Senza girarci troppo intorno, per i tifosi milanisti non deve essere stato un bello spettacolo, vedere la propria squadra ridotta in poltiglia da una neopromossa nella prima vera recita della stagione, limitatamente al campionato italiano. Il Verona, dopo che i rossoneri avevano messo in pratica un quarto d’ora di “quasi calcio champagne”, ha letteralmente dominato la partita, facendo apparire Luca Toni (lunga vita a lui) come un insuperabile panzer d’area di rigore, così come i talentuosissimi Jorginho e Martinho come i degni eredi di Pirlo e di Ribery.
E il Milan? Una squadra alla frutta, forse sorpresa dalla reazione d’impeto e dettata dal grande gioco dei propri avversari, ma più che altro incapace di imbastire una manovra d’attacco tale da dare buone sensazioni a chi stava assistendo alla gara.

Per dare un ulteriore tono negativo alla sfida del ‘Bentegodi’, basta dire che il Verona, appena una settimana prima dello scontro con il Diavolo, aveva sofferto le pene dell’inferno prima di riuscire a sconfiggere il Palermo, squadra sempre temibile, soprattutto tra le mura amiche, ma nemmeno paragonabile, per qualità tecniche e altre sfaccettature, ad un Milan che, per carità, aveva giocato appena quattro giorni prima su un campo infuocato come il Philips Stadium di Eindhoven, ma ha dimostrato di essere più confuso che stanco. Parliamoci chiaro: una squadra stanca non si getta a testa bassa nell’area avversaria per cercare il pareggio nel finale, mentre una squadra senza idee lo fa eccome. Mancando poco più di 24 ore al return-match contro il PSV, questi sono segnali a dir poco preoccupanti. Ci sono ancora sette giorni, una settimana esatta, per chiudere un mercato decisamente avaro sul fronte degli acquisti, ma non passare il turno di Champions League sarebbe una vera disfatta, il modo peggiore per iniziare una stagione in cui ci si aspetta tanto dal Milan dei giovani, che ha ritrovato stabilità dopo che l’estate del 2012 aveva portato una nociva ed eccessiva rivoluzione.

Grosso errore, dunque, da parte della società, quello di puntare ancora una volta sui colpi last-minute sul mercato, vista la necessità di rendere più profonda a disposizione di Allegri, con un preliminare di Champions League da disputare più tardi rispetto agli altri anni (prima coincideva con la settimana precedente al Ferragosto, stavolta si è giocato quasi a fine mese) e con diversi problemi anche sul piano fisico, soprattutto con l’infortunio di Pazzini che ha portato via un’alternativa importante al centro dell’attacco. Rimediare adesso potrebbe essere troppo tardi per la dirigenza milanista, visto che un obiettivo importante di questa stagione, come l’accesso ai gironi di Champions, potrebbe sfumare già domani sera, e aver perso tanto tempo dietro a un giocatore forte, ma non fortissimo come Honda (che arriverà comunque a gennaio) potrebbe risultare decisivo per il fallimento delle strategie di mercato dei dirigenti che operano in via Turati.

Intanto, c’è da conquistare sul campo l’accesso alla fase a gironi di Champions, e c’è da riconquistare l’affetto e la stima di una tifoseria ormai stufa delle tattiche sparagnine della propria dirigenza e delle prestazioni al di sotto delle aspettative dei propri beniamini. E i due pugni da ko di Luca Toni da Pavullo non hanno certo aiutato nel rinsaldare una situazione, già abbastanza pericolante.