Editoriale
SOS calcio italiano: salvare il soldato Tonali per salvare i nostri talenti
L’ingenua espulsione di Tonali con la maglia della Nazionale Under 21 fa riemergere un atavico difetto: il calcio italiano non può e non deve “bruciare” i suoi talenti
C’era una volta Sandro Tonali, il predestinato. E basterebbe appena tornare indietro nel tempo a meno di un anno fa, quando il centrocampista classe 2000 era sulla bocca di tutti nella sua stagione d’esordio in Serie A. Titoloni sui giornali, paragoni illustri con campioni del recente passato, infuocate sfide di mercato tra le big del nostro calcio.
Il passaggio dalla provincia alla metropoli non ha però sin qui portato in dote quel salto di qualità che molti si attendevano. Qualche acciacco qua e là, prestazioni raramente convincenti e una sostanziale difficoltà nello scalare le gerarchie di Pioli, che in fin dei conti non lo considera una prima scelta per il centrocampo del suo Milan. Insomma, una storia come tante in un Paese che non sa genericamente valorizzare i suoi giovani.
L’espulsione rimediata da Tonali contro la Repubblica Ceca evidenzia però un lato ben più preoccupante della medaglia, ovvero la mancanza di tranquillità e leggerezza. Attitudini che in un ragazzo di vent’anni non dovrebbero mai far difetto. Anche nel leader designato di una Nazionale, quella Under 21, ambiziosa e discretamente ricca di stoffa pregiata.
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Ma nel calcio, è affar noto, più delle gambe conta la testa. E quella del rossonero non sembra immune dalla pressione di dover dimostrare tutto e subito per respingere al mittente le critiche. Come se a un giocatore di vent’anni, per quanto bravo, non fosse consentito sbagliare o vivere alti e bassi tipici della gioventù.
L’errore è però a monte, come sempre. Esaltare e incensare senza un più logico equilibrio, sopravvalutare le qualità effettive e al contempo sottovalutare la necessità di un percorso di crescita che deve essere il più possibile costante e graduale. E contraddistinto da naturali e inevitabili errori. Ma tattici, tecnici o mentali che siano, non dovrebbero mai prescindere da quella necessaria serenità d’animo.
Probabilmente non sarà mai Pirlo e forse nemmeno Gattuso, ma Sandro Tonali resta uno dei centrocampisti più promettenti in circolazione. Un ragazzo che il calcio italiano non può e non deve “bruciare”. Un giovane talento che, al pari di tanti altri, va coltivato, aspettato e mai frettolosamente giudicato.