2017

Tommasi contro il match-fixing: «C’è da lavorare»

Pubblicato

su

Conferenza di due giorni a Roma per discutere del fenomeno, Damiano Tommasi: «In Italia manca ancora la giusta cultura»

Una lotta che si combatte da una vita: tutto sta nel vedere se gli strumenti usati per il futuro saranno effettivi o meno. Il calcio italiano e la sua storia sono ricolmi di scandali riguardanti le scommessi – a livelli più o meno alti – e ora il movimento nostrano vuole attaccare il fenomeno alle basi. Il match-fixing va contrastato, come ha ribadito Damiano Tommasi – presidente Associazione Italiana Calciatori – a “Il Corriere dello Sport”: «In Italia manca ancora la giusta sensibilizzazione sul conflitto di interessi che si genera tra certe sponsorizzazioni e il match fixing. Penso a uno sponsor della Figc sul quale abbiamo espresso da subito la nostra opinione di sottoscrivere quel contratto. Dobbiamo rendere sempre più forti gli atleti sul match fixing». Ieri si è aperta in tal senso la conferenza “Anti-match fixing formula”, voluta dall’Ufficio dello sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ospitata dalla stessa Presidenza in Largo Chigi. Tra coloro che sono intervenuti, ci sono anche il capo di gabinetto del Coni, Francesco Soro, e il Ministro dello Sport, Luca Lotti.

Exit mobile version