2020
Tommasi: «Contratti giocatori Serie A? Alcuni si approfittano della situazione»
La posizione del presidente dell’AIC Damiano Tommasi sulla situazione legata ai contratti dei calciatori della Serie A
Nel corso del collegamento con Sky Calcio Club, il presidente dell’AIC Damiano Tommasi si è espresso riguardo ai provvedimenti federali sulla situazione contrattuale dei calciatori di Serie A e delle altre categorie italiane. Ecco le sue dichiarazioni.
CRITICHE AL DOCUMENTO FIGC – «La Lega Pro ci preoccupa. Riguarda la scadenza dei controlli della Serie A. Mancano ancora delle mensilità di gennaio, in altri paesi per queste cose non si fa l’allenamento. Avevamo fatto riunioni nelle settimane precedenti, si era sempre parlato di posticipare i controlli per marzo al 30 giugno. Nella seduta del Consiglio si è spostato tutto al momento dell’iscrizione. Parliamo di giocatori che hanno preso l’ultima mensilità al 16 di marzo e vedranno la prossima a fine agosto. Siamo molto preoccupati».
CONTRATTI GIOCATORI IN SERIE A – «L’accordo va fatto con chi firma i contratti. Non sono mai state insieme Lega Pro e Serie A, la Federazione ha avallato la decisione della Lega di giocare per poi capire dopo come e quando pagare. Abbiamo sempre fatto di tutto affinché i giocatori trovassero gli accordi con le società, come è successo alla Juve e in altre società. Nelle prossime settimane si affronterà il tema dell’allungamento della stagione e dei contratti. Gentleman agreement? E’ una delle strade, ma ci sono situazioni completamente diverse. Ci sono club di A che hanno prestiti con altri club di A, prolungarlo richiede accordo tra le tre parti. Immaginate se nel calendario le due squadre dovessero incontrarsi. Ci sono giocatori col contratto in scadenza che potranno giocare solo nella squadra attuale ma che magari hanno già firmato con un’altra squadra. Sono criticità, purtroppo vedo persone che cercano di approfittarsi della situazione. Bisogna avere anche un piano B per capire cosa fare se non si continuerà a giocare».
RIPRESA – «I calciatori saranno contenti di giocare il 13 giugno se ci saranno le condizioni per farlo. Il mondo attorno a noi sta cambiando, è normale che possa farlo la quotidianità dello sport. Sicuramente bisogna fare un passo alla volta. I protocolli e le regole potrebbero essere disattesi nel momento in cui la situazione dovesse cambiare. Se la situazione migliorerà, non si vedrà l’ora di scendere in campo».