2018
Omicidio Belardinelli, restano in carcere i tre tifosi nerazzurri. Il Gip: «Nessuno ha visto»
Restano in carcere i tre tifosi nerazzurri indagati per l’omicidio di Belardinelli, lo rende noto il Gip di Milano
Il Gip di Milano, Guido Salvini, ha reso noto che i tre tifosi nerazzurri arrestati per l’agguato agli ultrà partenopei prima di Inter–Napoli, resteranno in carcere. I tre indagati restano in cella con l’accusa di rissa aggravata, lesioni e lancio di oggetti. I nomi sono quelli di Luca Da Ros, 21 anni, milanese di Porta Romana, Francesco Baj, 31 anni di Rosate, e Simone Tira, 31 anni, di Quarto Cagnino. Tra i tre, come scrive Salvini, solamente Luca Da Ros «ha mostrato nel corso dell’interrogatorio, una assai maggiore disponibilità a ricostruire i fatti e consapevolezza della gravità di quanto avvenuto».
Il Gip scrive inoltre nel provvedimento che quanto avvenuto «ha avuto grande risonanza ed è quindi idoneo a scatenare azioni simili ed episodi di rappresaglia, e di conseguenza si pone a un livello molto elevato di gravità ben superiore a quello di una comune rissa e cioè del reato in cui l’episodio è necessariamente inquadrato». Si è trattata di «Un’azione in stile militare, preordinata e avvenuta a distanza» contro tifosi napoletani «che erano giunti a Milano e stavano transitando in una via ancora lontana dalla sede dell’incontro sportivo. Hanno inoltre partecipato diversi ultrà «provenienti da Varese e da Nizza, tra i 10 e i 15, dove c’è una squadra gemellata». Il magistrato ha anche sottolineato che purtroppo «nessuno degli indagati per gli scontri prima di Inter-Napoli sembra aver assistito direttamente al momento in cui Belardinelli è stato travolto da una vettura forse un Suv o una monovolume che, sorpassando a sinistra alcuni furgoncini della colonna napoletana, ha investito il giovane più o meno al centro della platea stradale di via Novara»