2018

Thuram dà un calcio al razzismo: «Il calcio faccia di più»

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Lilian Thuram, ex difensore, ha parlato della lotta al razzismo e del caso Koulibaly. Ecco le parole dell’ex calciatore

Lilian Thuram, ex difensore della Juventus e del Parma, ha una fondazione che si occupa di razzismo e ha parlato di questo e molto altro alla Gazzetta dello Sport: «Le cose migliorano, è innega­bile. La realtà è che c’è meno razzismo di prima. In Italia mi sono trovato subito molto bene, amo profondamente il vostro Paese e perciò non mi piace la piega che hanno preso le cose. Nel calcio c’è un aspetto fonda­mentale: allo stadio è sempre una minoranza a manifestarsi in maniera becera. La maggio­ranza non segue certi comportamenti, e in gran parte dei casi li disapprova. Però la tendenza è sempre quella di dar risalto ai violenti, anche perché gli altri restano in silenzio. Bisogna che le persone positive si facciano sentire, vanno incitate a pren­dere posizione altrimenti non resta che il rumore dei violenti e finiamo per credere che ci sia­ no solo loro, che quello sia il pensiero dominante e che non si possa far nulla per fermarlo e combatterlo».

Secondo Thuram il calcio dovrebbe dare e fare di più: «È troppo timido, in tanti hanno paura a farsi sen­tire e a impegnarsi. Invece il movimento dovrebbe sfruttare molto di più l’enorme cassa di risonanza e le proprie capacità di comunicazione. Il calcio è in grado di parlare a tantissime persone. E il discorso razzista va bloccato a tutti i costi perché è estremamente pericoloso: sbocca sempre nella violenza, sempre. È un discorso di morte. Perché è un discorso che dice: “Lui non è come noi. Noi siamo migliori. Noi siamo legittimati, lui no”. Ed è facile arrivare a pensare che l’altro possa essere addirittura eliminato. Il calcio non può restare a guardare, a far finta di niente quando il raz­ zismo attecchisce negli stadi».

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