2018

Thohir nel mirino dell’Antiriciclaggio: 11 bonifici sospetti nell’acquisto Inter

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L’indagine svelata da La Stampa circa gli undici sospetti bonifici nell’acquisto dell’Inter da parte di Erick Thohir tra l’ottobre e il novembre 2013

L’edizione odierna de La Stampa svela una indagine dell’Antiriciclaggio sul presidente e socio di minoranza dell’Inter, Erick Thohir. Nel mirino undici sospetti bonifici nell’acquisto dei nerazzurri partiti tra l’11 ottobre e il 15 novembre 2013. Il tycoon indonesiano 47enne è oggi proprietario del 30% dell’azionariato Inter: dopo la notizia dello scorso gennaio in merito ad un rapporto del gruppo di polizia valutaria, adesso i sospetti sulla ricapitalizzazione della società nerazzurra si fanno più chiari.

Nel mirino finiscono i 75 milioni di euro versati da Thohir per conquistare la maggioranza delle quote societarie nerazzurre. 11 i bonifici sospetti, partiti tra l’11 ottobre e il 15 novembre 2013, da conti riconducibili a soggetti esteri e oggi non identificabili, la cui origine avrebbe insospettito l’Antiriciclaggio italiano.

Alla base dell’indagine un rapporto dell’UIF, l’Unità per le informazioni finanziarie di Banca d’Italia, datato 13 febbraio 2015: gli investigatori, fatte proprie le conclusioni dell’Uif, hanno chiesto spiegazioni all’ufficio legale internazionale al quale Thohir cinque anni fa si è rivolto per prendere l’Inter ed è proprio da qui che son partite le segnalazioni sulle presunte operazioni sospetti. Lo studio legale, infatti, non è stato in grado di individuare il legame esistente tra le entità che hanno inviato i fondi, i quali hanno espresso direttamente a Thohir le perplessità dell’operazione. Semplice illecito oppure dietro alla scalata dell’Inter c’è qualcosa di più sospetto? A Milano prosegue l’investigazione, questo ciò che scrive il Nucleo del Valutario delle Fiamme Gialle: «Non si è riusciti fino a oggi a ottenere una esaustiva informazione in merito all’origine dei fondi esteri».

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