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Thiago Motta: «Vittoria meritata, non sono solo i miei calciatori, ma i miei ragazzi! E Cambiaso può ancora migliorare»

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Le parole di Thiago Motta, tecnico della Juve, dopo la vittoria ottenuta dai bianconeri in casa contro la Lazio all’Allianz Stadium

Thiago Motta ha parlato ai microfoni di Sky Sport dopo la vittoria ottenuta dalla Juve contro la Lazio. Di seguito le sue parole.

PAROLE – «Continueremo a lavorare su tutto, mi sono piaciute molte cose. Abbiamo trovato una squadra molto generosa, che sta difendendo molto bene. Certe volte i ragazzi sono stati un po’ frenetici. È meglio creare un’occasione che andare cinque volte per niente. Penso che il gol sia arrivato nel momento giusto, ma non è mai facile segnare a una squadra così. È una vittoria importante e meritata».

L’IMPORTANZA DEL TIRO DA FUORI – «È molto importante però se fatto nel modo giusto. Il tiro che ha provato Fagioli non è quello da fare in questo momento. Quando si trova posizionato bene e sei equilibrato allora è una cosa importante quando trovi squadre che si difendono così. Il cross fatto nel momento del gol è perfetto, da fare sempre perché molto difficile da difendere. Il tiro da fuori area fatto nel momento giusto è importantissimo anche perché il portiere può non vedere la palla».

CAMBIASO – «Andrea sta diventando un giocatore importante anche con la Nazionale. Giocando da quinto, terzino, centrocampista. È molto completo, sa che può migliorare ancora e che deve fare attenzione al suo fisico ed essere equilibrato mentalmente e fisicamente. Ma è un grande professionista. Può fare ancora tante cose meglio. È molto importante per noi e per la Nazionale».

RAPPORTO CON LA SQUADRA – «Io quando sono stato giocatore tanto tempo fa sono sempre stato una persona che non riesce a nascondere i miei sentimenti e lo trasmetto alle squadre. A volte è positivo, a volte no ma sono fatto così. Lo trasmetto e parlo con loro. Oggi come allenatore ci sono tante situazioni in cui non è facile, però finché sarò così allenerò. Quando perderò questo lato emotivo, farò un’altra cosa. Sono uno di loro, lo sanno molto bene. Non sono solo i miei giocatori ma i miei ragazzi. Gli voglio bene poi fa parte del mio lavoro scegliere chi gioca o meno».

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