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Esonero Thiago Motta, Capello: «Motta non lo sopportava più nessuno, Tudor sa cosa fare quando si entra in corsa. I giocatori da rilanciare sono loro due. E il prossimo anno…»
Le parole di Fabio Capello, ex tecnico della Juve, sulla decisione di esonerare Thiago Motta e chiamare Igor Tudor per il finale di stagione
Via Thiago Motta, dentro Tudor per il finale di stagione. La decisione della Juventus nel weekend viene commentata da Fabio Capello su La Gazzetta dello Sport, lui che il club bianconero lo ha guidato dal 2004 al 2006.
VIA THIAGO MOTTA – «Diciamo che in linea teorica cambiare allenatore a nove giornate dalla fine del campionato, e con il quarto posto a solo un punto di distanza, potrebbe essere un rischio. Le scelte di una società però vanno sempre contestualizzate e dall’esterno ho l’impressione che nessuno volesse più continuare con Motta. Non i tifosi, e nemmeno la squadra: in casi del genere bisogna sentire lo spogliatoio e decidere di conseguenza. Se i giocatori non digerivano più Motta, come mi pare di capire, l’esonero era inevitabile. Detto questo, Tudor ha avuto coraggio, ha accettato una bella sfida…».
TUDOR VINCERA’ LA SFIDA – «Conosce l’ambiente perché lo ha vissuto sia da calciatore che da tecnico, essendo stato il vice di Pirlo qualche anno fa. È un gran bel vantaggio, specialmente in casi come questo. E ne aggiungo un altro: Tudor ha già preso panchine in corsa, dall’Udinese a Verona e Lazio. In questo senso ha le idee chiare, sa qual è il lavoro che aspetta un tecnico subentrato. Certo, alla Juve è diverso, pressione e aspettative sono elevate all’ennesima potenza, ma ripeto: parliamo di un allenatore che del mondo bianconero conosce ogni angolo. Ha poco tempo per centrare l’obiettivo di qualificarsi alla prossima Champions, ma coraggio e senso pratico non gli mancano».
I GIOCATORI DA RILANCIARE – «Vlahovic innanzitutto. È un uomo d’area, un attaccante che vive per il gol, deve giocare e ritrovare fiducia. E poi Yildiz, ha grande talento e personalità».
TUDOR PUO’ ESSERE CONFERMATO PER L’ANNO PROSSIMO – «Stiamo a vedere, poi ci sarà da capire se a incidere sarà davvero l’allenatore o se la Juve si sveglierà “solo” per la reazione dei giocatori».