2013

Tevez, Mihajlovic e Ranocchia: i top&flop della sedicesima giornata di Serie A

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SERIE A TOP&FLOP TEVEZ – Con il posticipo tra Milan e Roma si è chiuso anche il sedicesimo turno della Serie A 2013/14. Ecco i protagonisti – in positivo e in negativo – delle gare giocate nello scorso week end.

TOP

TEVEZ – Tre gol e una grande risposta a chi lo ha criticato per l’astinenza in Champions League. Solita prestazione generosa dell’Apache, che, come spesso accade, in campionato diventa letale anche sottoporta. 10 gol dopo 16 giornate e secondo posto assoluto nella classifica, dietro ‘Pepito’ Rossi. Non male, ma adesso conterà sbloccarsi anche in Europa.

MIHAJLOVIC – Chiamiamolo pure fattore Mihajlovic. Da quando il tecnico serbo siede sulla panchina della Sampdoria, i blucerchiati hanno ottenuto 8 punti in campionato, frutto di due pareggi – con Lazio e Inter – e due vittorie – Catania e Chievo. 5 gol fatti, soltanto 2 subiti e 14esimo posto in classifica: «oggi sono fiero di dire: io sono sampdoriano. E’ per questo che sono tornato» aveva detto durante la conferenza stampa di presentazione. Dalle parole al campo: ‘Miha’ ha conquistato la propria gente.

KLOSE – La Lazio non sarà Klose dipendente ma poco ci manca. La differenza con o senza il bomber tedesco è evidente: contro il Livorno i biancocelesti tornano alla vittoria, guidati proprio dall’ex Bayern Monaco, che segna due gol, colpisce un palo ed è una minaccia continua per la difesa amaranto. Con questo Klose la scalata in classifica è tutto fuorché utopia.

DE LUCA – Seppur, a detta di molti, con le valigie già in mano, la ‘Zanzara’ risponde come meglio non potrebbe, ovvero sul campo: gol allo scadere e primo pareggio esterno per l’Atalanta. Risultato giusto e che dà fiducia ai nerazzurri, apparsi vivi e pimpanti come raramente era capitato lontano dal Comunale. Dove, domenica, arriverà la Juventus: un Christmas match per chiudere con i fiocchi l’annata.

FLOP

RANOCCHIA – L’uomo immagine dell’Inter che affonda al San Paolo. I nerazzurri incassano 4 reti – 8 nelle ultime 3 partite, 19 totali in stagione – e palesano grandi difficoltà nel reparto difensivo: Ranocchia, in particolare, sbaglia malamente in occasione del secondo gol azzurro e, al novantesimo, regala anche un calcio di rigore ai padroni di casa per un intervento molto goffo su Goran Pandev. In generale, comunque, è la difesa nella sua totalità a non convincere: lo schema a 3 – che poi diventa a 5 con Jonathan e Nagatomo – non sembra essere stato digerito molto bene dai nerazzurri.

GABRIEL – Entrato a freddo ad inizio secondo tempo, il portiere brasiliano fatica a calarsi mentalmente nella gara. Prima falcia inspiegabilmente a Gervinho, regalando ai giallorossi un rigore sacrosanto e beccandosi il cartellino giallo. Poi, per concludere in bellezza la serata, sbaglia il tempo dell’uscita e con un doppio pugno stende il proprio compagno Urby Emanuelson. 

UDINESE – Altro giro, altra sconfitta. La sensazione è che a Francesco Guidolin la situazione sia sfuggita di mano: 17 punti in 16 partite rappresentano un bottino più che misero per una squadra partita con obiettivi più importanti rispetto alla salvezza. Poi, ovviamente, bisogna considerare tutti gli elementi, sfortuna compresa: Muriel, per esempio, è stato disponibile poco più di un mese, Di Natale sta rendendo meno di tutte le scorse stagioni. Vero, ma il tecnico friulano ci ha abituato a ben altro tipo di miracoli. E proprio qua sta il dubbio: forse ci ha abituato troppo bene…

PIOLI – E adesso che si fa? Tre punti nelle ultime sei partite, 9 gol subiti, soltanto tre segnati e penultimo posto a quota 12. La situazione societaria, in più, non è delle migliori, tanto che a gennaio potrebbe essere sacrificato sul mercato un giocatore importante per poter pagare gli stipendi da qui a giugno. Serve uno scossone già a partire dalla gara con il Genoa, altrimenti la panchina rischia di saltare. Anche se, a dir la verità, Pioli sembra essere il problema meno importante in questo momento.

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