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Testa e corse all’indietro: cosa aggiunge Frattesi alla nuova Inter

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L’arrivo di Davide Frattesi all’Inter ha portato tre cose importanti e positive in casa nerazzurra, ecco quali sono

Un’amichevole estiva non può dire tantissimo, a maggior ragione quando mancano ancora più di 30 giorni alla chiusura del mercato e c’è ancora molto tempo per la messa a punto della macchina per l’esordio in campionato. Ma se c’era un aspetto che andava verificato nella gara dell’Inter con l’Al Nassr di Cristiano Ronaldo era l’inserimento dei nuovi. E specificamente di Davide Frattesi. I giorni e le tante altre trattative hanno un po’ stemperato l’importanza del suo arrivo, facendo dimenticare tre cose tanto semplici quanto nette:

1) L’ex Sassuolo era oggetto del desiderio di molti club e non solo italiani. L’averlo preso per tempo è stato un vero regalo per Inzaghi, che ha tutto il tempo di studiarlo. Ieri, ad esempio, lo ha fatto giocare sul centro-destra, zona preferita, obbligando Barella a spostarsi. Magari è solo un primo abbozzo, ma è anche indicativo della grande considerazione che si è guadagnato il nuovo arrivato.

2) Davide ha 23 anni. Significa che il meglio deve ancora venire. All’Inter c’è arrivato con le carte in regola, senza bruciare le tappe. Può passare dall’essere un buon giocatore a uno dei centrocampisti più interessanti del continente.

3) Il contesto è ottimo. A centrocampo l’Inter ha un’identità forte, per quanto possa avere stranito vedere Brozovic portare palla e dettare i tempi da avversario. La squadra, soprattutto quella dell’ultimo periodo della scorsa stagione, ha un’identità definita: se Frattesi la impara in fretta, sarà tutto più facile e il tempo d’inserimento piuttosto rapido.

Cosa ha detto l’1-1 con l’Al Nassr per la mezzala? Su La Gazzetta dello Sport, Davide Stoppini ha scritto che il nuovo interista ha mostrato personalità da leader: «Gli inserimenti sulla destra sono stati costanti, tante volte si è lanciato oltre la linea non appena il regista – Calhanoglu o lo stesso Asllani della ripresa – alzava lo sguardo. Il resto l’ha fatto con le corse all’indietro, per sporcare le traiettorie dell’Al Nassr o anche per recuperare in scivolata specie sul trequartista avversario». Aggiungiamo la cosa forse più importante di tutti: il gol di testa su inserimento. Al Sassuolo, per Frattesi era una consuetudine. All’Inter, invece, tra i centrocampisti, solo Mkhitaryan ha segnato così una volta, in Champions contro il Viktoria Plzen. Un motivo in più per guardare a Davide come a una risorsa dalle grandi potenzialità.

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