Ternana, Bastrini: «Borgonovo come un padre per me» - Calcio News 24
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2015

Ternana, Bastrini: «Borgonovo come un padre per me»

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Prosegue il difensore a Calcionews24.com: «Ternana, ora viene il bello»

Il buon momento che sta attraversando la Ternana lo si intuisce anche dalla serenità dei protagonisti. Primo fra tutti Alessandro Bastrini, difensore tra i più affidabili dell’intera categoria. Nella chiacchierata concessa in esclusiva ai nostri microfoni, Bastrini si racconta a tutto campo, dai primi passi del settore giovanile con ben tre squadre girate alla serie sfiorata con il Cagliari. Il presente si chiama Ternana e la concentrazione è tutta rivolta al Latina, compagine che arriverà al Liberati per vendere cara la pelle.

Alessandro, il morale del vostro gruppo sarà sicuramente molto alto dopo il pareggio ottenuto a Bologna e la vittoria, precedente, con il Brescia. Cosa è cambiato nell’ultimo periodo?
«Veniamo da un periodo molto positivo, sconfitta casalinga con il Vicenza a parte. Devo dire che siamo migliorati nel gioco e nella personalità. Adesso però bisogna tenere alta la guardia perchè la serie B è un campionato particolare, tutto può cambiare nel giro di qualche sabato».

Paradossalmente quest’anno che siete partiti con l’obiettivo salvezza siete molto più vicini alla zona play-off rispetto alla passata stagione quando le aspettative erano diverse. Anche se sei al primo anno a Terni, che idea ti sei fatto?
«Capita spesso che quando parti con tante aspettative queste a volte ti possono frenare. Quest’anno non siamo partiti con obiettivi cosi importanti ma c’è un gruppo che lavora bene e ascolta quello che dice il mister. Dobbiamo continuare a lavorare come stiamo facendo, la strada è quella giusta».

Siete ad un punto dallo Spezia ma anche a sei dai play-out: pensate solo alla salvezza o un pensierino alla serie A lo state facendo anche voi?
«Come ho detto prima, bisogna pensare partita per partita, la classifica è ancora troppo corta. Per adesso l’obiettivo devono essere i cinquanta punti, una volta raggiunti hai tutto il tempo per divertirti e far divertire i tifosi. Pensiamo prima a raggiungere quella quota, poi si vedrà.

Tu la serie A l’hai giocata nella seconda parte della passata stagione a Cagliari. Hai qualche rimpianto?
«Rimpianti no, è stata una esperienza positiva. Ho avuto la fortuna di allenarmi con giocatori importanti dai quali ho potuto apprendere molto. Da uno come Astori puoi solo imparare, è un grande difensore. Senza lasciare i vari Dessena, Rossettini che sono ragazzi splendidi e con i quali sono molto legato. Ho sempre dato il massimo, credo di essermi allenato sempre con grande convinzione e abnegazione. No, nessun rimpianto per quella esperienza anzi li ringrazio perchè sono stato molto bene».

Però l’obiettivo è quello di tornarci da protagonista in serie A, vero?
«E’ il sogno di tutti i giocatori, da quando muovi i primi passi ti immagini a calcare palcoscenici importanti come quelli della nostra serie A. Uno stimolo in più che ti porta a cercare di migliorare sempre, in questo senso credo che Terni sia stata la scelta giusta, sto lavorando al massimo per questa squadra. Ci sono giovani di talento ed elementi di esperienza, siamo una buona squadra».

Parlavi di giovani, argomento molto attuale dopo le dichiarazioni che hanno creato scalpore di Arrigo Sacchi. Tu hai avuto diverse esperienze da giovane, passando nei settori giovanili di Inter, Como e Sampdoria. E’ effettivamente vero che ci sono troppi stranieri?
«Sono arrivato a dodici anni all’Inter, non è stata una esperienza bellissima. C’erano molti giocatori provenienti da altre nazioni, penso anche io che sia giusto e bello crescere bene i nostri giovani. Per fortuna poi sono andato al Como dove ho avuto il piacere e l’onore di conoscere l’allenatore che più mi ha dato nella mia carriera, Stefano Borgonovo. Per me era davvero un secondo padre, una persona splendida sempre prodiga di consigli. Mi ha insegnato molto, l’esperienza al Como è stata molto positiva perchè c’era uno staff di persone competententi. Grazie a loro e a Massola sono riuscito a prendere il volo verso un grande club come la Sampdoria. Quello ligure è sicuramente uno dei migliori settori giovanili presenti nel panorama nazionale, strutture di primo livello e un grande ambiente. Ho avuto la fortuna di allenarmi subito con la prima squadra grazie a Novellino che mi aveva visto in una amichevole. Ho dovuto soffrire per conquistarmi la maglia blucerchiata, mi sono allenato da solo per sei mesi in attesa che il Como concedesse il trasferimento. E’ stato un periodo significativo perchè mi ha fatto diventare uomo, non era facile allenarsi da solo a quell’età. La Sampdoria comunque rimane un espempio per quanto concerne la valorizzazione dei giovani».

Che ricordi hai dell’esperienza in blucerchiato?
«Ricordi bellissimi, davvero. Ho fatto l’esordio in A a diciotto anni, giocando al fianco di gente del calibro di cassano e Flachi, che ricordo molto volentieri. Ma anche i senatori come Falcone e Sala sono stati molto importanti per me, cosi come Volpi e Palombo, due che sanno cosa vuol dire trascinare un gruppo e i più giovani».

Torniamo alla stretta attualità: sabato ospiterete il Latina, una squadra con il morale alto dopo la vittoria ottenuta con il Pescara.
«Il Latina si è rinforzato molto nel mercato di gennaio, è una squadra temibile e non sarà sicuramente facile. Servirà una prova di personalità, davanti ai nostri tifosi. Una vittoria servirebbe per spezzare la classifica, dobbiamo crederci».

A proposito di tifosi, che impressione ti ha fatto la piazza di Terni dopo che hai girato molto nella tua carriera?
«Conoscevo poco la tifoseria ternana perchè ci avevo giocato solo in una occasione contro. Mi hann entusiasmato, sono sincero, perchè seguono molto la squadra. La Ternana è importante per la città, noi stiamo alimentando questo entusiasmo con i risultati e spesso risultano essere al’arma in più, come in occasione del derby a Perugia».

 

 

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