2014

Tecnologia in campo, Galliani scrive alla FIGC

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Tavecchio e Malagò favorevoli, Nicchi si oppone

E’ stato di parola Adriano Galliani, che aveva annunciato dopo il successo sull’Udinese di voler discutere dell’introduzione della tecnologia in campo. Ed, infatti, l’amministratore delegato del Milan ha inviato un atto ufficiale alla FIGC per la richiesta dell’utilizzo della tecnologia sui campi di Serie A. La Federazione dovrà attendere l’avvallo della FIFA e soprattutto dell’IFAB (International Football Association Board), che è l’unico organo in grado di modificare le regole del gioco.

FAVOREVOLI – Nel merito ieri è intervenuto il presidente federale Carlo Tavecchio: «Il dibattito sollevato in queste ore non fa che confermare la bontà della scelta adottata dalla Figc in tempi non sospetti: è del 9 ottobre, infatti, la disponibilità manifestata direttamente alla Fifa per l’utilizzo della “Goal-line technology. A questo punto non resta che aspettare le decisioni dell’Ifab, poi agiremo di conseguenza». Parere favorevole anche dal presidente del Coni, Giovanni Malagò, che ha però, come riportato da Tuttosport, evidenziato i costi del progetto, cioè di 250 mila euro a impianto: «Per l’Empoli sarebbe un po’ più gravoso rispetto a Inter e Milan o Roma e Lazio che giocano nello stesso impianto, ma magari si può trovare un modo per aiutare queste società più piccole. Io vedo la moviola in campo, figuriamoci se non sono dell’idea di adottare la tecnologia su gol-non gol. Sono rimasto molto favorevolmente colpito dalle parole di Galliani».

BASTION CONTRARIO – Non è dello stesso avviso Marcello Nicchi, rappresentate della categoria arbitrale: «Sono soldi sprecati. Credo che il calcio debba sempre progredire e noi siamo disponibilissimi. Ma voler spendere soldi in tecnologia quando ci sono arbitri che, sul gol-non gol, non hanno mai sbagliato, mi sembra di parlare di niente. Se domani ci saranno nuove metodologie ne prenderemo atto ma, ripeto, parliamo di niente».

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