2016

Tavecchio, ipotesi Serie A a 18 squadre: ma ci sono ancora dubbi

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Fra le aule delle Lega si studiano cambiamenti, servono 50 milioni di euro, per realizzare (quella che La Gazzetta dello Sport chiama) la «madre di tutte le riforme». Il presidente Carlo Tavecchio rincorre lo scopo di far diminuire le squadre di Serie B e Lega Pro dal primo giorno del suo mandato, vorrebbe diventasse, anche in vista della rielezione di marzo, il fiore all’occhiello della sua candidature, anche se la sua gestione appare non proprio scontata.
I PATTI – Un gesto richiesto ad Andrea Abodi e Gabriele Gravina, che dalla loro parte lamentano di averci rimesso con la ridistribuzione della mutualità: mancano nelle casse 30 milioni alla B, circa 20 invece alla Lega Pro. E’ questo il prezzo da sborsare per iniziare a lavorare per un campionato cadetto a 18 squadre e una terza divisione italiana a due gironi da 18. Tavecchio ribadiva così ieri: «Dovete convincervi che il sistema è fatto di leghe tra loro complementari. Se ragionate in quest’ottica, diventa naturale che B e Lega Pro vadano sostenute per il contributo che danno all’efficienza del sistema». La Serie A però si è già distribuita tutti i ricavi tv del prossimo biennio e non ha intenzione di accettare un ritocco al rialzo (dal 10% al 15%) della quota della mutualità. Dunque bisogna capire come farà a trovare i soldi per pensare alla riforma.
LA TRATTATIVA – La via percorribile per trovare delle soluzioni è lavorare su retrocessioni e promozioni. Se dalla A alla B ne scendessero soltanto due, si risparmierebbero una ventina di milioni di paracadute. Sarebbero una buona base di partenza, ma la proposta di Tavecchio resta una mera provocazione. Lotito ha proposto una retrocessione diretta e un’altra all’esito di uno spareggio tra la penultima della A e la seconda della B. Abodi invece ha rilanciato con due promozioni dirette e un’altra dallo spareggio. Gravina minaccia di inserire un limite all’utilizzo in Lega Pro degli Over 21, che taglierebbe fuori molti dei giocatori parcheggiati dalla squadre di Serie A. Il traguardo appare ancora molto lontano e l’imminenza delle elezioni federali non aiuta, la Lega di A cerca un nuovo padrone.

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