2018

Milan bocciato dall’UEFA, speranza TAS (e non solo): ecco cosa può succedere

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TAS Milan Europa League: che cosa succede adesso? Tutto dipende dalla nuova società, da Commisso o da Li…

Il Milan è stato escluso dalla prossima Europa League. Non farà le coppe europee nel 2018-19, a meno che il TAS di Losanna non ribalti la decisione dell‘UEFA. Nel verdetto arrivato ieri da Nyon si fa esplicito riferimento al tribunale, a cui il Milan ha già deciso di fare ricorso. Quante sono le possibilità che il club venga riammesso in Europa la prossima stagione? Dipende, perché il TAS si esprimerebbe verso il 10 luglio e in questi quindici giorni potrebbero cambiare molte cose. Bisogna subito mettere le mani avanti: qualora Yonghong Li rimanesse alla guida del Milan, sarebbe quasi impossibile un ribaltamento. Ormai si è capito che la figura di Li è decisiva in negativo agli occhi dell’UEFA e potrebbe rimanerlo anche nel ricorso al TAS. Li ha trovato i milioni per l’aumento di capitale, ma c’è di mezzo Rocco Commisso, e qui si apre un altro capitolo.

Se il Milan passasse da Li a Commisso in breve tempo – non è facile, bene specificarlo – allora il TAS si troverebbe con un Milan diverso, un patron il cui patrimonio è riconoscibile e delineato e quindi avrebbe molte più possibilità di riammettere il Diavolo alla UEL, magari sotto settlement agreement. Quella dell’UEFA era una decisione “politica” e lo dimostra tutto questo: se il Milan cambiasse proprietario, sarebbe ben visto, altrimenti addio Europa per l’anno prossimo. Il Milan davanti al TAS deve dimostrare che la sanzione UEFA è sproporzionata rispetto all’infrazione commessa (ovvero il rosso di bilancio 2014-2017) o comunque provare che ci sono elementi a sua discolpa. Riuscire a farlo con un nuovo socio è sicuramente più positivo, per questo a Milano sono al lavoro anche sul fronte Commisso. La famiglia Ricketts e altri possibili acquirenti rimangono in fila.

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