2020

Tare: «Non mi sono piaciute le critiche, subiamo attacchi assurdi»

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Igli Tare ha parlato a margine della consegna del Premio Manlio Scopigno dove è stato premiato come Manager of the Year

Ad Amatrice è andata in scena la consegna del Premio Manlio Scopigno, tra i presenti anche Igli Tare, insignito come “Manager of the year”. Ecco le parole del direttore della Lazio:

CRITICHE – «Stiamo lavorando per risolvere perchè i problemi non li ha solo la Lazio. Sono a buon punto, ma finchè le cose non sono scritte, non posso cantare vittoria. La Lazio avrà una squadra ancora più competitiva dello scorso anno, non capisco il nervosismo intorno a noi perchè se non c’è credibilità sulle figure, deve esserci sul lavoro fatto negli anni. Partiamo sempre dalla quinta fila, poi facciamo tutto da soli. Non ho nessun timore, non mi sono piaciute le critiche. Può essere giudicata una squadra, ma non in partenza, sono attacchi assurdi. Ma sono 12 anni che faccio questo lavoro e mi sono abituato.

MERCATO – «Ogni anno che facciamo meglio, gli attacchi sono sempre più forti e non lo merita la società nè la squadra. Abbiamo mantenuto lo zoccolo forte della squadra e comprato giocatori non famosi, ma utili. Il campionato è il nostro pane quotidiano, poi la Champions. Questa squadra è forte per affrontare le competizioni nel modo giusto. Ci sono stati ritardi negli inserimenti. Pereira arriverà nei prossimi due o tre giorni. Abbiamo bisogno del calore della piazza, non dei tifosi ma dei giornalisti che creano problematiche mai esistite

USCITE – «Ci sono giocatori in uscita. La squadra resta quella dell’anno scorso, quando ha dimostrato come le critiche sono state importanti. Non aiutano la squadra, così come i dubbi sulla rosa. Siamo stati bravi noi a trasformarle in qualcosa di importante. Le difficoltà servono per migliorarsi. Sabato ha dato un segnale importante a chi non ci crede e a se stessa. Non possiamo stare tutti i giorni a cambiare le idee della gente, dobbiamo farlo solo sul campo. Società e squadra hanno bisogno di aiuto e di essere sostenuta, soprattutto nei momenti di difficoltà. L’allenatore deve essere messo nelle migliori condizioni. Dopo la sosta, la squadra sarà completa».

SERENITÀ – «Io non critico i tifosi, perchè noi dobbiamo lavorare e non parlare. Ma non sempre dipende da noi, ma anche dai giocatori che sono in uscita e non accettano le squadre per le loro esigenze. L’importante però è avere serenità. Quando è stato così, la Lazio ha sempre fatto paura a tutti quanti. Penso che la rosa si sia allargata e può dire la sua in tutte le competizioni».

INZAGHI – «La Lazio è casa sua. Lo sa che i rapporti che abbiamo noi sono diversi rispetto alle altre parti, la stima è reciproca, nei momenti opportuni ci si siederà insieme e spero si continui per molti altri anni».

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