2018
Tare punzecchia la Juventus: «Controlla il mercato. Inzaghi e de Vrij…»
Lazio-Juventus è anche la partita di Igli Tare, che coi bianconeri ha un rapporto particolare: le ultime tra mercato e Serie A
Igli Tare è il faro della Lazio sul calciomercato. Alla vigilia della sfida con la Juventus, il direttore sportivo ha parlato dei bianconeri e del rapporto che ha con la Vecchia Signora, ma non solo. Ha fatto riferimento alla sua avventura alla Lazio, a Simone Inzaghi e a Sergej Milinkovic-Savic. Il dirigente laziale ha ammesso di andare d’accordo con Claudio Lotito, a cui deve tutto, ma ha anche rivelato un retroscena agghiacciante: «Ho ricevuto molte minacce di morte. In questi dieci anni qualcosa di me è morto ma io sono così, non mi do per vinto». Il lavoro di Tare non sempre viene apprezzato dai tifosi, che pure si esaltano per le scelte di Inzaghi e Milinkovic-Savic. Seguiva il serbo ai tempi del Genk e lo soffiò alla Fiorentina, mentre il tecnico stava per andare alla Salernitana: «Il padre di Milinkovic-Savic venne contattato dalla Fiorentina, Sergej andò a Firenze per rispetto del papà, poi lo comprai. Inzaghi-Juventus? Non mi dà fastidio, può succedere di tutto. Dicono che lo sponsorizzai io, ma la scelta fu di Lotito».
Igli Tare e la Juventus: odi et amo
Si parla infatti di Inzaghi come possibile allenatore della Juventus dopo Allegri, ma per ora Tare non vuole correre troppo. Il ds ha parlato del suo rapporto coi bianconeri e anche dei precedenti stagionali. Clamorosamente, la Lazio è l’unica squadra ad aver centrato il 100% dei successi contro la Juve, avendola battuta in Supercoppa Italiana e anche all’andata all’Allianz Stadium. «A fine primo tempo allo Stadium eravamo sicuri di vincere, non fu un caso» ha raccontato a La Gazzetta dello Sport. Infine Tare non ha nascosto una vena polemica. Ha ricordato quel Brescia-Juventus del 2002 in cui il quarto uomo segnalò sette minuti di recupero mentre le Rondinelle erano avanti 2-0. In conclusione ha detto: «Si avverte che la Juve ha i mezzi per controllare il mercato italiano, hanno una politica aggressiva sui giovani. Il contrasto politico Lotito-Agnelli è lampante, ma con Paratici zero problemi. De Vrji? Non andrà alla Juve anche se il suo nome è passato sul loro tavolo. Li considero un esempio per mentalità».