Valutazione tra i 10 e i 12 milioni, gli occhi di Napoli, Fiorentina e Milan su Jorginho

SERIE A CALCIOMERCATO VERONA NAPOLI FIORENTINA MILAN – Jorge Luiz Frello Filho, meglio noto come Jorginho, classe 1991 nato in Brasile – origini che in ambito calcistico difficilmente tradiscono – e cresciuto calcisticamente in Italia proprio nelle giovanili del Verona, è diventato l’oggetto del desiderio delle squadre d’elite del panorama nazionale.

CARATTERISTICHE – Centrocampista difficilmente inquadrabile perché esageratamente dinamico: Jorginho è ovunque dove c’è bisogno di qualità, valore che riesce ad esprimere sia in cabina di regia che da intermedio di un classico centrocampo a tre. E’ così che Mandorlini lo ha alternato con successo: al centro del terzetto mediano con la sostanza di Romulo e l’intelligenza di Hallfredsson ai lati, o da mezzala con Donati ad agire da schermo protettivo davanti alla linea difensiva. Una struttura fisica ancora piuttosto leggera lo rende non propriamente l’identikit ideale per la fase di interdizione ma il brasiliano naturalizzato italiano ci sta lavorando ed i risultati si iniziano a palesare: Jorginho è sulla via giusta per tramutarsi in un centrocampista completo e dunque prospetto di massima rilevanza, considerando poi personalità,  freddezza da calcio piazzato e tempistica degli inserimenti che gli sono valsi già sette reti nel suo personale battesimo in A. Valutazione: 10-12 milioni di euro.

A CHI SERVE – Lo cercano in primis Napoli, Milan e Fiorentina: guarda caso chi ha bisogno come il pane di un gestore dei tempi di gioco. Andiamo con ordine: la società partenopea sembra aver accelerato le operazioni nelle ultime ore dopo la stanchezza derivante dalla telenovela Gonalons e l’infortunio occorso a Valon Behrami. La questione in tal caso tutta da valutare sarebbe quella relativa all’adattamento – ma c’è da scommettere sulla buona riuscita –  in un centrocampo a due, dove chi agisce davanti alla linea difensiva deve assicurare corsa e copertura. Vicenda che invece non lo toccherebbe in caso di eventuale approdo a Firenze o a Milano sponda rossonera: centrocampo a tre sia per Allegri – che non ha in organico un profilo con le sue caratteristiche – che per Montella alle prese con le discontinuità caratteriali di David Pizarro.

RICORDA VERRATTI, MA VEDIAMO DI TENERCELO – Giocatori simili seppur Verratti è di fatto più un regista puro, classico, versione moderna della vecchia scuola dei professori Pirlo e Xavi. Il talento del Verona è invece un identikit di centrocampista più complesso, meno illuminato rispetto allo sconfinato talento di un Verratti ma probabilmente più duttile e dinamico. Lo ricorda in buona parte come giocatore e perfettamente in termini di storia: esplosione nel campionato cadetto, a Verratti non è servito neanche il passaggio nella massima serie per avere gli occhi del mondo calcistico puntati addosso. Le italiane hanno tergiversato e finito per privare il campionato italiano di un campione nostrano. Storia che non vorremmo si ripeta ora: investire, senza se e senza ma. E soprattutto senza paura.