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Tajani jr. in FIGC, Abodi risponde: «Non vorrei avere danni da un cognome»

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Tajani jr. entra in FIGC e il Ministro dello Sport Andrea Abodi risponde così a quanto successo: le sue dichiarazioni

Calcio e Finanza riporta le parole di Andrea Abodi dopo l’ingresso di Tajani jr., figlio del vice-presidente del Consiglio, in FIGC.

LE PAROLE – «È una tematica su cui credo debba esserci massima trasparenza perché il tema lo richiede ed è opportuno farlo. Bisogna fare chiarezza su un argomento specifico: la FIGC ha natura come quella di una associazione con personalità giuridica di diritto privato. La FIGC non è riconducibile al novero degli organismi di diritto pubblico. Si tratta di un ente di diritto privato retto da norme statutari e regolamentari sulla base ai principi informatori degli ordinamenti sportivi nazionali e internazionali. È escluso qualsiasi potere di vigilanza e controllo da parte delle autorità di governo sulle nomine dei vertici della FIGC e ancor meno sulla assunzione di personale negli uffici interni-. La FIGC si è dotata di una apposita policy sulle assunzione di personale. La creazione della FIGC di un ufficio dedicato all’organizzazione degli Europei 2032, riportata con toni allarmati dagli onorevoli, non appare coerente con la realtà: l’ufficio è stato creato nel 2019 per organizzare e coordinare le competizioni sul nostro territorio, ha organizzato Euro 2020, finali Nations League 2021, finale Champions donne ed è impegnata ora per finale Champions a Milano e Europei 2032. Credo che chi ha un cognome non deve avere privilegi ma non vorrei arrivare al punto che avendo un cognome si debba avere addirittura un danno, è un presupposto che va salvaguardato allo stesso modo».

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