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Tacchinardi: «Juve, per Chiesa tutto dipende se Allegri punta sul 3-5-2 o sul 4-3-3»
Le parole di Alessio Tacchinardi, ex centrocampista della Juventus, sulle stretegie dei bianconeri per la prossima stagione
La nuova Juve ha cominciato a muovere i suoi primi passi stanotte, contro il Milan, nel test conclusosi 2-2 e poi deciso ai rigori a favore dei bianconeri. Circa le prospettive della stagione ci ha ragionato Alessio Tacchinardi, intervistato dal Corriere della Sera. Ex centrocampista dell’epoca di Marcello Lippi (e non solo), ha dalla sua più di 400 presenze in maglia bianconera ed è uno degli opinionisti che meglio conoscono il mondo juventino, commentandolo spesso in vari contesti.
ALLEGRI – «Max sa bene che negli ultimi anni la rincorsa a un’identità è stata molto faticosa. Anche se gli alibi non sono mancati, tra sanzioni e infortuni. Se non è andato via, nonostante le offerte clamorose arrivate dall’Arabia Saudita, è perché è convinto di tornare a vincere in bianconero. Sarà però fondamentale una cosa».
LA COSA FONDAMENTALE – «Allegri non è più un uomo solo al timone nella bufera. Giuntoli il dirigente giusto per risollevarsi. Ma è molto importante che la loro intesa sia totale. Ci vogliono idee chiare, anche a livello tattico. Se l’impianto di gioco è il 3-5-2, Kostic è più importante di Chiesa. Se invece si decide di esaltare le caratteristiche di Chiesa, allora serve un modulo come il 4-3-3: quando Federico parte da sinistra ed entra dentro il campo, diventa una furia. Ma in passato abbiamo visto un Allegri d’attacco, con quattro punte in campo».
LUKAKU MEGLIO DI VLAHOVIC – «Se pensiamo all’ultima Juve, allora sì. I giocatori forti come Lukaku, reduci da una stagione negativa, vanno presi perché è facile che l’annata successiva segnino venti gol. Ma dobbiamo ancora capire quale sarà la prossima Juve. Il 3-5-2 può essere un modulo difensivo o offensivo: dipende dall’intensità della squadra, che spesso abbiamo visto scarica».
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