2017
L’ex Taarabt attacca: «Il Milan mi ha massacrato. Sono rinato grazie a Juric»
L’ex giocatore del Milan, ora al Genoa, è pronto a sfidare il suo passato rossonero. Taarabt ha parlato in vista di Milan-Genoa
E’ stato rossonero per 6 mesi ma quell’esperienza lo ha segnato dal punto di vista mentale. Ora Adel Taarabt si gode la sua ritrovata freschezza atletica e mentale nel Genoa, grazie al lavoro di Ivan Juric: «Da ragazzo – dice il giocatore a “La Gazzetta dello Sport” – ho trovato tecnici che mi hanno trattato come un figlio, poi al Benfica non è stato così. Quando sono arrivato a Genova ero fuori forma e ci sono stati dei problemi. Però ho capito che ero io a dover andare incontro a lui, così sono andato a parlargli, Juric mi ha risposto che se avessi fatto le cose per bene potevamo ricominciare. Non so se possiamo dirci amici, ma di sicuro mi ha cambiato la vita. E pure il fisico, visto che ho perso 11 chili. Obiettivi? Ritrovare il mio top». Il marocchino ha parlato del baby talento Pellegri, cercato dalle big italiane e non solo: «Pellegri? Parliamo molto, gli dico che il calcio va veloce e non aspetta nessuno. Lui ha 16 anni, ha forza e sa fare gol, ma deve continuare a migliorare. Non potrebbe avere un allenatore migliore di Juric, che lo incita a lavorare. Pietro può diventare un attaccante importante per il futuro del calcio italiano».
Taarabt ha detto la sua sull’esperienza in rossonero: «Milan? Quell’esperienza mi ha massacrato mentalmente. In rossonero ho fatto bene, volevo rimanere, eravamo sul punto di firmare. Poi è arrivato Inzaghi che ha fatto altre scelte. Tornare al Qpr, dopo aver giocato in Champions, con campioni come Kakà, mi ha fatto male. Sfidarlo resta un’emozione: con loro ho vissuto 6 mesi bellissimi, al top in un club fantastico. Ora hanno cambiato tanto e con 11 nuovi non è facile costruire la squadra, ma è importante che il Milan abbia investito molto e insegua il top. Lo è per tutto il calcio italiano. Chiosa finale su Mario Balotelli: «Balotelli? Un amico. Tre settimane fa è stato qui a Genova a trovarmi, io sono andato a Monaco a incontrarlo, insieme al mio ex presidente Briatore. Lui è come me: abbiamo bisogno di affetto. Fin da ragazzino ti dicono che sei fortissimo e sarai un campione, ma poi cresci e non è facile. Mario ha un cuore enorme, ha trovato un presidente che gli vuole bene, ritornerà grande».