2018

Svizzera, Petkovic: «Brasile top, non sottovalutiamo la Costa Rica» – ESCLUSIVA

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Abbiamo intervistato in esclusiva il ct della Svizzera Vladimir Petkovic che ha parlato della sua Nazionale in vista del Mondiale di Russia 2018

La sua Svizzera ieri ha pareggiato 1-1 nella trasferta iberica di Villarreal contro i padroni di casa della Spagna, con reti di Ricardo Rodriguez e del giovane Odriozola. Questa amichevole in preparazione del Mondiale di Russia ha dato ottime risposte al ct degli elvetici Vladimir Petkovic, che tra due settimane esordirà nella massima competizione internazionale contro il temibile Brasile il prossimo 17 giugno.

Siamo riusciti ad intervistare in ESCLUSIVA il ct Petkovic per avere un suo commento in vista del torneo iridato e la situazione dei suoi giocatori.

Buonasera Mister Petkovic, grazie di aver accettato questa intervista. Per prima cosa ci dica quali sono i punti di forza e di debolezza della sua Svizzera…

«Penso che siamo una buona squadra che ha un grande spirito e un mix giusto tra giovani e calciatori di esperienza. Oltre questo però possiamo crescere come mentalità vincente, requisito fondamentale. Durante le qualificazioni abbiamo vinto 9 partite su 10 perdendo solo contro il Portogallo, Campione d’Europa in carica. Non puoi aspettarti che ti riveli quali sono i nostri punti deboli pubblicamente (ride, ndr)».

La Svizzera è nel girone con il Brasile, Serbia e Costa Rica: come giudica queste tre avversarie?

«E’ uno dei gruppi più difficili di questo Mondiale in Russia. Il Brasile è una delle più forti squadre del mondo, tantissimi grandi giocatori e un commissario tecnico competente come Tite. La Serbia è una delle avversarie più temibili del gruppo, una Nazionale che ci darà del filo da torcere. Per quanto riguarda la Costa Rica basti pensare alla grande impresa che hanno fatto nello scorso Mondiale a Brasile 2014. Hanno fatto un grande percorso, diventando un gruppo sempre più temibile».

Quali sono gli obiettivi della Svizzera al Mondiale?

«Come è ovvio che sia vogliamo andare avanti il più possibile. Non ci poniamo ora obiettivi, prendiamo semplicemente partita per partita, poi si vedrà. Per prima cosa è necessario focalizzarsi sulla partita che verrà, affrontando gli avversari che ci toccheranno durante questo cammino».

Ci dia un commento sul movimento calcistico svizzero e qualche nome dei più grandi talenti elvetici…

«In Nazionale abbiamo grandi individualità, avendo giocatori che militano nei più grandi campionati europei (Premier League, Bundesliga, Serie A, Liga). L’età media complessiva dei nostri calciatori è molto bassa, facendo sì che l’80% di questi giocatori può far parte di questa Nazionale per altri 7-10 anni, formando un gruppo coeso. Non è una grande penalizzazione per una Nazionale se è difficile per i nuovi calciatori far parte di un gruppo se questo non è affiatato?».

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